Emergono ulteriori dettagli relativi alla procedura fallimentare della Porto di Imperia Spa, la società incaricata della gestione del porto turistico di Imperia. Ieri, mercoledì 11 marzo, il giudice Ottavio Colamartino ha chiuso lo stato passivo della Porto di Imperia SPA. I debiti ammontano a 166 milioni di euro.
Ma quanti sono i creditori che si sono insinuati nel fallimento? In totale 130, tra imprese e liberi professionisti (geometri, ingeneri, architetti e consulenti) per la maggior parte ammessi alla procedura fallimentare, che vantano in totale un credito di 10 milioni di euro che, sommato al debito da 156 milioni di euro (ancora in fase di verifica in sede giudiziaria), porta il passivo a 166 milioni di euro.
Tra i liberi professionisti insinuatisi nel fallimento, ci sono molti volti noti della classe dirigente imperiese, avvicinatisi al porto con grande entusiasmo e grandi speranze è rimasto scottati da un progetto naufragato nel giro di pochi anni.
Un numero davvero significativo che, testimonia, al di là delle responsabilità di natura penale e civile, ancora tutte da dimostrare, quanto il blocco dei lavori del porto turistico e il tracollo della Porto di Imperia SPA abbiano profondamente danneggiato il tessuto economico locale.