5 Novembre 2024 09:16

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5 Novembre 2024 09:16

IMPERIA. “IO SONO PER L’INCENERITORE. TRADECO? CAMBINO MESTIERE”. L’AUDIZIONE DEL SINDACO CAPACCI DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUI RIFIUTI

In breve: E` stato pubblicato e reso noto il verbale dell’audizione del Sindaco di Imperia Carlo Capacci davanti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ad esse correlate, in visita a Imperia

tradeco capacci

E` stato pubblicato e reso noto il verbale dell’audizione del Sindaco di Imperia Carlo Capacci davanti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ad esse correlate, in visita a Imperia il 19 e 20 febbraio scorsi. L’audizione del primo cittadino si concentra in particolare sulla Tradeco, la società incaricata della gestione della raccolta rifiuti nel comprensorio imperiese, nei confronti della quale Capacci usa parole forti.

CAPACCI SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA DISCARICA DI COLLETTE OZOTTO

“Per quanto riguarda il discorso delle discariche, credo che questa provincia soffra la mancanza di scelte di programmazione a medio-lungo termine che arrivano dal passato. Ci troviamo infatti in una situazione programmatoria scarsa, che non prevede un grande futuro se non l’attivazione della discarica pubblica a Collette Ozotto denominata Lotto 6, in prosecuzione del Lotto 5 che è privato ed è stato posto sotto sequestro dalla magistratura a seguito di un’indagine. Questo sta creando e creerà dei problemi soprattutto economici ai cittadini della provincia di Imperia, perché ci troveremo costretti a portare i rifiuti fuori dalla provincia con un costo di molto superiore a quello di conferimento, quindi ora paghiamo le non scelte di venti anni fa.
Capisco che qualcuno tenti di far passare la tesi secondo cui sarebbe colpa del magistrato che ha fermato i lavori, però stiamo parlando di un periodo assolutamente limitato di qualche mese per la durata dell’indagine, mentre credo che, se le cose fossero state fatte 10-20 anni fa con la dovuta calma e la dovuta programmazione, cinque o sei mesi di fermo di un cantiere non avrebbero potuto assolutamente alterare questa situazione. Questo è comunque il mio personale punto di vista e come tale lo riporto.

Sull’argomento in particolare non avrei granché da dire, se non che auspico che l’inchiesta venga quanto prima conclusa, che venga dissequestrato il cantiere qualora non si ravvisino irregolarità, come sembrerebbe dall’incidente probatorio, e che il biodigestore con il project financing che dovrà vedersi realizzato a seguito del Lotto 6, riesca a vedere la luce, perché ci fa vedere un futuro più dilatato su questa tematica.
Credo infatti che questa terra sia già stata martoriata dai rifiuti, che sia opportuno evitare di attivare ulteriori discariche e che il biodigestore in questo territorio possa svolgere la sua funzione in maniera egregia con la produzione di pochissimo rifiuto da discarica. Questo è quanto descritto nel progetto che ci è stato sottoposto in ATO rifiuti, e chi ha fatto il progetto si assumerà le proprie responsabilità.

Sull’argomento ci sono punti di vista differenti, io ho un mio punto di vista personale su come andrebbero gestiti i rifiuti, che è assolutamente diverso da quelli esposti e si scontra anche con certe ideologie politiche, in quanto ritengo che gli inceneritori possano risolvere il problema meglio di tante discariche che rovinano l’ecosistema. Nel mondo ci sono esempi di inceneritori che funzionano perfettamente, non dobbiamo sempre citare i peggiori, però una parte della politica ha un’ideologia contraria a questo tipo di macchina.
Io sono laureato in ingegneria e quindi sono abituato a parlare in concreto: l’inceneritore è una macchina, in cui si infila dentro la spazzatura, la brucia, produce un po’ di energia di secondo livello ed emette qualcosa nell’ambiente. Se ci sono i filtri e quanto ci deve essere, non vedo quale danno possa causare all’ambiente, probabilmente meno di quelli causati dal fare buchi per terra e buttare la spazzatura sotto, ma è una mia opinione personale.

CARLO CAPACCI SULL’APPALTO TRADECO

Con la Tradeco abbiamo avuto e stiamo avendo un’infinità di problemi. Tutte le contestazioni sono state fatte come stazione appaltante e capofila del comprensorio alla società, la situazione dal punto di vista di tutti i sindaci del comprensorio è insostenibile, tanto che domani mattina, nella Giunta che si terrà alle 11.00, anche in qualità di assessore agli affari legali del comune porterò una delibera di indirizzo per la rescissione del contratto alla Tradeco per inadempienze contrattuali e altri motivi, perché non è possibile continuare a lavorare con questa azienda.

I problemi sono tanti, il capitolato ha dei problemi, nella fase di richiesta danni verranno chiesti danni anche dall’impresa al comune, perché nel capitolato erano previsti alcuni centri di raccolta dichiarati pronti per essere utilizzati che invece non esistono sul territorio.
Questo sarà un problema per il comune, però loro non hanno mai portato a regime il servizio, non hanno fatto tante cose previste dall’appalto, ogni mese ci si chiede se pagheranno lo stipendio ai lavoratori, per cui, non volendo applicare l’articolo 5 del Codice degli appalti per evitare di fare aspettare quindici giorni ai lavoratori, siamo arrivati a un accordo che prevede il pagamento in acconto della quota parte del netto di tutti gli stipendi dei dipendenti e, una volta che loro hanno provveduto al pagamento e ce ne mandano riscontro, noi chiediamo ai dipendenti se abbiano ricevuto i bonifici e saldiamo la differenza della fattura.

Siamo dovuti arrivare a questo punto per poter garantire che i dipendenti dell’azienda venissero pagati, perché tutti i mesi al giorno dalla scadenza i lavoratori non ricevevano lo stipendio. Ovviamente persone che hanno un solo stipendio in un periodo di crisi non possono permettersi di non riceverlo e quindi venivano tutti sotto al comune a fare le loro giuste rimostranze, quindi abbiamo attivato questa procedura di pagamento.

Questo però è il sintomo di un’azienda che non ha solidità economica, laddove la scusa che non pagano perché il comune non li paga non sta in piedi perché il comune di Imperia e anche gli altri comuni hanno sempre pagato con regolarità, a parte qualche piccolo comune che magari non ha pagato qualche frazione dell’imponibile totale del mese dell’1-2 per cento.
Questo significa che l’azienda non ha la capacità economica per poter gestire un appalto del genere, perché una società che partecipa a una gara pubblica di importo totale di 90 milioni di euro in sette anni ma non ha il respiro bancario per andare avanti un mese se non riceve il pagamento, secondo me dovrebbe cambiare mestiere (sempre mia opinione personale).

Per sanare la non conformità di aver rassegnato senza gara a una società mista pubblico-privato, la Eco Imperia, il servizio di raccolta e conferimento rifiuti, l’amministrazione del 2009 con il sindaco Paolo Strescino decise di bandire una gara per selezionare un soggetto privato per il servizio di raccolta e conferimento,

In questa sede si decise (credo anche su indicazione della provincia/regione), di estenderla a un comprensorio di 35 comuni, quindi fu bandita la gara, seguirono tutte le fasi di validazione, i sopralluoghi della società vincitrice, la Tradeco, che in trenta giorni effettuò il sopralluogo di tutti i 35 comuni, per poi scoprire un anno dopo che c’erano anche le frazioni dei comuni!
Quando infatti ho chiesto loro se quando avevano fatto il sopralluogo e accettato la gara non avessero visto le frazioni, mi hanno risposto di essersene accorti solo un anno dopo. Sarebbe bastato aprire Google…

Serviva per chiedere un aumento. Poi ad esempio si sono accorti che le strade erano strette, ma io ho ricordato loro che avevano firmato il verbale in cui dichiaravano di aver preso visione dei luoghi, e le strade erano e sono rimaste strette, le frazioni c’erano e ci sono, e tutto è rimasto come lo avevano visto.

Per quanto riguarda il discorso dei pagamenti loro ci contestano il fatto che noi tratteniamo le penali, però le tratteniamo perché il contratto prevede delle penali al mancato raggiungimento dell’obiettivo di raccolta differenziata. Loro hanno fatto un’offerta che prevedeva il servizio a regime in novanta giorni dall’inizio e una percentuale di differenziata del 68,7 per cento. Siccome mediamente ora arrivano al 35-38 e il contratto prevede una penale sul mancato raggiungimento dell’obiettivo, tutti i mesi applichiamo sistematicamente le penali per il mancato raggiungimento. Loro ci contestano questa applicazione in quanto hanno svariate teorie. Una teoria è che, siccome il 65 per cento non è più obbligatorio perché è cambiata la normativa...Diciamo che su una fattura di 900.000 euro tratteniamo loro 150-200.000 al mese. Bastava offrire una percentuale più bassa o non partecipare alla gara. Ritengo che chi partecipa si assuma delle responsabilità e le debba onorare, altrimenti alza i tacchi e torna a casa sua!

Noi abbiamo la tassa e quindi ribaltiamo sui cittadini quello che sosteniamo come amministrazione comunale in termini di raccolta, conferimento e oneri di discarica.
Sinceramente non so perché il commissario prefettizio l’abbia firmato, ma l’ha firmato. Con questo non voglio muovere un’accusa al commissario prefettizio: ho semplicemente voluto dire che io mi sono trovato con il contratto firmato e quindi non ho potuto fare altro che cercare di farlo funzionare. Probabilmente, se ci fosse stato più tempo o non fosse stato firmato, avremmo potuto valutare meglio questa cosa, come avremmo però anche potuto firmarlo perché non saprei dire cosa sarebbe successo.
I rapporti con la regione sono buoni, sia con la parte politica che ascolta le nostre esigenze, sia con la dirigente del settore, con la quale ho avuto recentemente un incontro di due ore in merito a questo appalto per questo comprensorio a mio parere troppo grande e soprattutto disomogeneo, perché contiene 35 comuni con caratteristiche molto differenti.
Ho chiesto quindi alla dirigente preposta in regione se fosse possibile, in un’ottica di futura rescissione contrattuale e cambiamento, ipotizzare di dividerlo in varie parti.
Per l’esperienza che ho maturato in un anno e mezzo in questa vicenda ritengo, pur essendo un imprenditore nel settore privato, che questo servizio debba essere svolto in maniera pubblica. Questa è la convinzione che ho maturato facendo il sindaco per un anno e mezzo e provenendo da un’esperienza ventennale di imprenditore nel settore privato.
Sono andato infatti a chiedere chiarimenti e lumi sull’entità dimensionale del comprensorio, perché il nostro territorio è molto difforme, ci sono comuni con caratteristiche diverse, abbiamo Diano Marina che ha 5.000 abitanti d’inverno e 50.000 d’estate, comuni dell’entroterra con loro caratteristiche, quindi questo comprensorio di 35 comuni è troppo disomogeneo per avere un servizio in grado di funzionare bene sotto lo stesso capitolato speciale d’appalto. Ero quindi andato a chiedere (ho ottenuto la massima disponibilità) di dividere questo comprensorio in due o tre parti che abbiano caratteristiche omogenee, in modo da far funzionare meglio il servizio, ottimizzare le risorse e quindi spendere meno a parità di servizi.

QUI L’AUDIZIONE COMPLETA DEL SINDACO CARLO CAPACCI

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