26 Dicembre 2024 05:55

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IMPERIA. “ECCO PERCHE’ ABBIAMO PROBLEMI DI LIQUIDITA’…”. LA TRADECO AI RAGGI X NELL’AUDIZIONE DI CALIA DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUI RIFIUTI

In breve: Oltre all`audizione del Sindaco di Imperia Carlo Capacci, è stato pubblicato e reso noto anche il verbale dell’audizione del referente regionale della Tradeco Giuseppe Calia davanti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sui rifiuti

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Oltre all`audizione del Sindaco di Imperia Carlo Capacci, è stato pubblicato e reso noto anche il verbale dell’audizione del referente della Tradeco Giuseppe Calia davanti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ad esse correlate, in visita a Imperia il 19 e 20 febbraio scorsi. Calia, nella sua audizione, si sofferma in particolare sui problemi relativi all’appalto per la gestione dei rifiuti nei comuni del comprensorio imperiese.

I PROBLEMI DELL’APPALTO TRADECO NELL’AUDIZIONE DI GIUSEPPE CALIA

“[…]Quanto all’aver fatto un’offerta senza conoscere viabilità e tutto quello che concerne l’appalto, è stata fatta invece con conoscenza del territorio. Sono stato io personalmente a fare anche i sopralluoghi preventivi per proporre l’offerta e la percentuale di ribasso. Sono insorte delle problematiche in un secondo momento. Non si poteva avere una conoscenza perfetta di tutto l’appalto. Si possono avere delle conoscenze di carattere generale e dei problemi macroscopici, ma dei problemi minori sono subentrati in un secondo momento per la viabilità in alcuni punti in alcuni comuni. Quello è stato un problema. Spinti a fare un’offerta con dei mezzi più grandi, poi andati in tutti i piccoli comuni, abbiamo riscontrato che in alcune strade i camion che avevamo previsto non potevano essere utilizzati, per cui abbiamo fatto delle variazioni, ma non hanno comportato assolutamente aumenti alle varie amministrazioni comunali. Gli aumenti chiesti erano previsti in base di gara e sono per lavori extracontrattuali. L’annesso B2 era previsto nella gara. Per lavori extracontrattuali veniva preventivato quel prezzo.

Un’altra problematica che abbiamo riscontrato che non era possibile riscontrare in maniera anticipata era il numero dei dipendenti. Posti a base di gara c’erano 143 dipendenti, poi abbiamo scoperto che il numero dei dipendenti impiegati nell’appalto precedente era maggiore e per questo ci sono state delle cause di lavoro di quei dipendenti che non sono stati riassunti, i famosi dipendenti della cooperativa Ottagono, non inserito all’interno della gara. Non era stato preventivato, quindi, né il costo né il loro utilizzo. Erano, però, delle persone che, per svolgere questo genere di lavoro, dovevano servire.

Abbiamo riscontrato delle altre problematiche relative ai centri comunali di raccolta: posti a base di gara erano 5 e dovevano servire come stazioni di stoccaggio, di conferimento. Di questi 5, a oggi abbiamo avuto l’uso di soltanto di due; per una terza c’è una problematica di carattere finanziario, perché il comune l’aveva posto a base di gara, ma non era sua la proprietà, concessa in uso per circa vent’anni, se non ricordo male, all’azienda precedente. Essendo di proprietà concessa in uso all’azienda precedente, non poteva essere messo a base di gara.
Il quarto centro di raccolta presenta delle problematiche di carattere autorizzativo. Per questo non è ancora entrato in uso. In ultimo, il quinto centro di Pieve di Teco esiste solo nella fantasia, perché non c’è nulla, nemmeno una recinzione. È stata individuata un’area, ma non c’è praticamente nulla, quindi c’è da costruirlo. Anche per questo ci sono delle vertenze di carattere legale tra l’azienda e la stazione appaltante.

Tutte le problematiche relative agli scioperi e ai pagamenti ci hanno portato ad avere dei costi di trasporto superiori. Non avendo, infatti, stazioni di travaso né di stoccaggio temporaneo, siamo costretti, una volta fatta la raccolta, ad andare direttamente in discarica. Tutti questi costi, però, sono rimasti fino a oggi a esclusivo carico dell’azienda, che poi farà valere le sue pretese nelle opportune sedi, perché non abbiamo trovato alcun riscontro da parte dell’amministrazione comunale.
Questi maggiori costi che abbiamo riscontrato durante l’appalto ci hanno creato problemi di liquidità. Ci hanno portato a dei ritardi nei pagamenti, ma fino a oggi abbiamo pagato tutto e tutti. Questo mese, per fortuna, avendo superato tutte queste prime problematiche, facendo un lavoro finanziario molto complesso, siamo riusciti a crearci la liquidità tale che questo mese abbiamo pagato con cinque giorni di anticipo i salari ai dipendenti onde evitare le problematiche possibili, come manifestazioni nei confronti del comune, ansia nei lavoratori, vertenze e incontri in prefettura e così via.
Ripeto che il corrispettivo è fisso, è rimasto invariato. Le nostre richieste sono state delle migliorie previste a base di gara, che prevedevano dei pagamenti separati, comunque previsti in base di gara, con prezzi prefissati e valori già predefiniti.

Per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata, nel comprensorio è aumentata. Non abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati anche a seguito di tutte le problematiche che vi ho illustrato, ma è passata da circa il 20 per cento al 40 per cento e oltre. Delle migliorie reali, quindi, ci sonoIl nostro obiettivo era il 65 per cento, da aumentare fino ad arrivare a percentuali maggiori. Non abbiamo raggiunto gli obiettivi, ma comunque abbiamo aumentato, anzi raddoppiato la percentuale di raccolta differenziata. I conferimenti avvengono presso gli impianti che sono quelli che abbiamo a disposizione. 

L’indifferenziato viene conferito nella famosa discarica di Arma di Taggia. Conferiamo anche l’umido nella discarica di Arma di Taggia, perché viene utilizzato come materiale di copertura, visto che non c’è un impianto che possa ricevere l’umido in zona e il più vicino si trova in Piemonte. Carta e plastica vengono conferite nelle piattaforme autorizzate. Anche per questo ci sono delle problematiche, perché in provincia di Imperia non c’è nessuna piattaforma, quindi siamo costretti ad andare fuori provincia, ad Albenga. Prima andavamo presso un impianto della SAR, che in seguito a dei problemi ha chiuso, e adesso andiamo alla F.G. Riciclaggi, tutti impianti…

Tutto segue quello che prevede la legge, quindi facciamo i formulari, tutto quanto è previsto, il MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale). Segnaliamo tutto anche alla stazione appaltante e loro sanno tutto, perché i dati vengono consegnati alla provincia per la compilazione del MUD. 

QUI L’AUDIZIONE COMPLETA DI GIUSEPPE CALIA

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