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Il rappresentante dell’Istituto Ruffini di Imperia, Marco Laura, ha contattato la nostra redazione per prendere posizione in merito alla vicenda, denunciata ieri dal nostro giornale, relativa al ragazzo dislessico accusato dalla propria insegnante di essere “un disonesto”.
“Ho ascoltato le testimonianze dei ragazzi della classe dove si è consumato il fatto riportato dall’articolo della vostra testata – spiega Laura – e sembra proprio che non sia accaduto nulla. L’insegnante non ha mai accusato il ragazzo in questione di essere ‘un disonesto’ e non c’era nessun ‘bulletto’ che lo derideva durante l’interrogazione. L’interrogazione, sostengono i compagni di classe, non è stata forzata per ripicca e si è svolta regolarmente. Semplicemente, viste le settimane di assenza, l’insegnante ha chiesto al ragazzo se volesse essere interrogato per recuperare alcuni compiti in classe saltati. Il ragazzo ha accettato senza batter ciglio, leggendo correttamente la tavola periodica di chimica, ma facendo scena muta alle successive domande. I ragazzi della classe mi hanno detto che l’insufficienza, a loro modo di vedere, era meritata, in relazione anche alle interrogazioni da loro sostenute nei giorni precedenti“.
“Al termine dell’interrogazione – prosegue Laura – i ragazzi mi hanno riferito che il ragazzo si è alterato, lamentandosi della difficoltà dell’interrogazione. Inoltre, mi è stato riferito che non è stata l’insegnante ad avvisare il Preside, ma è stato lo stesso ragazzo dislessico che, uscito dalla classe chiedendo di andare in bagno, si è recato in presidenza per chiamare i genitori e denunciare un atteggiamento denigratorio, a suo modo di vedere, da parte dell’insegnante nei suoi confronti“.
“I compagni di classe, inoltre, – conclude Laura – mi hanno raccontato che il ragazzo in questione ha scoperto quest’anno di essere dislessico e che lo scorso anno andava bene a scuola e non aveva nessun tipo di problema con l’insegnante che ora è accusata di averlo trattato malamente“.