27 Novembre 2024 11:50

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27 Novembre 2024 11:50

IMPERIA. VENERDÌ 1 MAGGIO A VALLORIA SI CELEBRA IL TRICENTENARIO DELLA COSTRUZIONE DELL’ANTICO ACQUEDOTTO /LE IMMAGINI

In breve: Comunichiamo che in data 1 maggio alle ore 15.00 a Valloria si terrà la manifestazione sul trecentenario della costruzione dell'antico acquedotto che ha permesso di avere l'acqua potabile in paese e che ha portato alla realizzazione delle Tre fontane, oggi simbolo dell'Associazione Amici di Valloria.

Collage acqua valloria

Comunichiamo che in data 1 maggio alle ore 15.00 a Valloria si terrà la manifestazione sul trecentenario della costruzione dell’antico acquedotto che ha permesso di avere l’acqua potabile in paese e che ha portato alla realizzazione delle Tre fontane, oggi simbolo dell’Associazione Amici di Valloria.

Si terrà un breve discorso introduttivo su come si è giunti a voler festeggiare questo evento, saluti delle autorità e una breve spiegazione sulla struttura dell’acquedotto. Segue una passeggiata che consentirà di poter visitare direttamente la costruzione che accoglie la sorgente e al termine si terrà un piccolo rinfresco. 

L’abitato di Valloria venne edificato su uno sperone roccioso proteso verso valle e il sottosuolo non era generoso d’acqua. L’approvvigionamento idrico si basava sulla raccolta dell’acqua piovana, i ruscelli e i rii che scorrevano nelle campagne e nei boschi limitrofi. La scarsa disponibilità di acqua potabile ebbe ripercussioni sull’igiene che portò a malattie quali il colera e il tifo, già frequenti nel medioevo. E’ questa circostanza, unita probabilmente alla necessità di approvvigionare più comodamente il piccolo borgo, che indusse gli abitanti ad intervenire per convogliare risorse idriche direttamente in paese scegliendo come punto di raccolta la piazza, intesa come luogo pubblico e di ritrovo per l’intera comunità.

Come attestato dall’antico documento (ADA, Registro Battesimi, vol. II 1676-1737) l’acquedotto fu ultimato il 12 maggio 1715. La sua architettura si rifà alle tecniche costruttive locali in uso in questo periodo; una parte di esso è realizzato in pietra a secco e coperto da grosse lastre (alcune presentano scanalature sui lati e suggeriscono un reimpiego di materiale probabilmente recuperato da locali, presenti in paese, dediti ad attività produttive dismesse o ristrutturate). Nel vano di ingresso una piccola abside accoglie un invaso di terracotta di forma tondeggiante, non molto capiente, che consentiva però di captare l’acqua e convogliarla in tubi di piombo che proseguivano il loro percorso su pontini appositamente costruiti e che costeggiavano l’antica mulattiera, attuale percorso naturalistico (ancora visibili tra la folta vegetazione). Queste strutture, sottoposte a sbalzi di quota per evitare il ristagno dell’acqua, hanno permesso di far arrivare in paese l’acqua potabile.

Inizialmente sfociava in un invaso già esistente nella piazza, probabilmente una cisterna; in seguito furono realizzate le Tre Fontane e l’acqua venne convogliata all’interno della più grande dalla quale veniva distribuita alle due adiacenti. 

E’ nota una prima ristrutturazione dell’acquedotto avvenuta nell’1821 (come riporta l’incisione sull’architrave all’ingresso) e in quest’occasione i tubi in piombo vennero sostituiti da tubature fittili ad incastro. Un ultimo intervento nel 1951 vede la realizzazione, ad un livello più basso del pianoro, di una vasca voltata, più ampia e profonda, che raccoglieva l’acqua captata dal bacino del 1715.

Nel tricentenario dall’arrivo dell’acqua in paese l’Associazione Amici di Valloria ha recuperato l’antico percorso che unisce allo stesso tempo natura e storia. Partendo dalle Tre Fontane, luogo simbolo per gli abitanti del posto, salendo alla volta di San Giuseppe ci si immerge in una piacevole passeggiata tra orti e uliveti incorniciati da un panorama meraviglioso che accompagna fino al piccolo santuario. Sul retro il bivio conduce al sentiero che, avvolto tra querce e castagni, porta alla “Cappella” della Madonna dei Castagneti dove sarà possibile osservare questo stralcio di storia locale e godere della quiete che l’ambiente naturale ha da offrire.

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