5 Novembre 2024 05:18

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5 Novembre 2024 05:18

IMPERIA. PISCINA CASCIONE. BUFERA SULLA RARI NANTES. NEGATI I LIBRI CONTABILI AD UN SOCIO. SCATTA L’ESPOSTO IN PROCURA / IL CASO

In breve: "Tanto tuonò che, alla fine, piovve". Più che una pioggia sembra una vera e propria tempesta quella che si sta per scagliare contro la Rari Nantes Imperia e il suo presidente Luca Ramone
Da sinistra Luca Ramone, Giovanni Guidotti e sotto l’ex allenatore della Mediterranea Marco Capanna

Imperia –  “Tanto tuonò che, alla fine, piovve”. Più che una pioggia sembra una vera e propria tempesta quella che si sta per scagliare contro la Rari Nantes Imperia e il suo presidente Luca Ramone. Dalle “energiche” richieste di dimissioni di parte dell’ex direttivo e dei tifosi la parola passerà alla magistratura inquirente visto che uno dei soci storici della società, Giovanni Guidotti, ha lanciato delle accuse pesantissime contro il management attuale della società che ha visto la conferma, incerta fino all’ultimo momento, del presidente Ramone.

“…Considerato che la società è beneficiaria di cospicuo contributo da parte del Comune (350 mila euro annui in base alla nuova bozza di accordo, ndr), segnala che la società ha negato l’accesso alla documentazione contabile e ai libri sociali da parte del socio”. È questa la prima anomalia che Guidotti denuncia nel suo esposto indirizzato al sindaco Carlo Capacci, all’assessore allo Sport Simone Vassallo, al presidente della commissione di vigilanza sulla piscina Felice Cascione Gianfranco Grosso, alla Procura della Repubblica di Imperia, al Coni Liguria e al Comitato Olimpico Nazionale Italiano. 

“Pretestuosamente – prosegue Guidotti nel suo esposto – è stato comunicato dalla società che la visione degli atti sarebbe permessa al sottoscritto solo se accompagnato da un professionista a proprie spese“.  

“La richiesta trovava fondamento nella elevata e quindi preoccupante esposizione debitoria della società; la natura pubblica dei contributi erogati dovrebbe essere motivo di evasione con sollecitudine e trasparenza da parte di chi ha la responsabilità dell’attività sociale.

Gli enti che leggono per conoscenza, ognuno per le proprie competenze, potranno serenamente valutare nel diniego avanti segnalato la fondatezza della irregolarità del comportamento tenuto dai vertici societari e le eventuali responsabilità”.

Guidotti, già lo scorso 4 giugno, aveva duramente attaccato Ramone parlando di  “feste, cene, e certificazioni inutili volute solo dal presidente hanno portato a questo disastro”.  Una vera e propria resa dei conti in cui, a questo punto, sarà chiamata ad intervenire, oltre alla magistratura, la politica visto che ci sarebbero delle preoccupazioni anche sul rinnovo del contratto non ancora del tutto definito dai vertici della società. 

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