GENOVA. “Vogliamo creare il modello Liguria, avendo in mente le esperienze migliori della sanità italiana. Il nostro sarà un sistema integrato che farà tesoro dei modelli migliori che si sono sviluppati in Italia, a cominciare dal modello della Lombardia, ma anche dell’Emilia Romagna e della Toscana perché l’obiettivo è migliorare lo stato di salute dei cittadini, tenendo presente l’efficienza”. Lo ha detto questa mattina la vicepresidente e assessore alla salute della Regione Liguria Sonia Viale, presentando l’anteprima del Libro Bianco sulla sanità ligure, un documento che contiene le linee guida per gli operatori del settore.
La presentazione è avvenuta a De Ferrari alla presenza del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del Governatore e assessore regionale alla sanità della Lombardia Roberto Maroni, in occasione dell’incontro della commissione bilaterale tecnica Liguria-Lombardia prevista dall’Accordo di collaborazione in materia di politiche sociosanitarie tra le due Regioni.
“Quello che non vogliamo – ha ribadito la vicepresidente Viale – è una riforma calata dall’alto, ma condivisa con gli operatori, come è successo in Lombardia. Servono azioni concrete a partire dalle criticità: le liste di attesa e la frammentazione dell’offerta, tenendo presente che il cittadini liguri sono disposti a fare chilometri per recarsi nelle regioni vicine a farsi curare, ma questo non deve avvenire per l’emergenza i cui presidi sul territorio vanno mantenuti”.
“Il nuovo modello organizzativo – ha aggiunto Viale – prevede la libera scelta del cittadino su dove voglia farsi curare, un rapporto pubblico-privato basato sulle reali necessità, qualità delle prestazioni, governo della domanda e supporto alla crescita professionale e si baserà su un diverso mix tra i modelli migliori presenti in Italia: quello della Lombardia, dell’Emilia Romagna e della Toscana”.
Il Libro Bianco presentato oggi parte dai dati statistici di base della sanità della Liguria (una popolazione di 1,59 mln di abitanti con un indice di vecchiaia di 239,5 e un indice di dipendenza strutturale degli anziani dalla popolazione attiva del 45,6) e dalle criticità rilevabili (liste d’attesa per i cittadini e frammentazione dell’offerta del sistema).
“I principi ispiratori del Libro – ha sottolineato Viale – sono l’aumento della qualità delle prestazioni per migliorare l’assistenza ai cittadini, l’eliminazione degli sprechi attraverso la motivazione degli operatori, la valorizzazione delle eccellenze e libertà di scelta del cittadino che oggi però è costretto ad emigrare per farsi curare”.