Il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo ha chiesto il giudizio immediato per Paolo Guasco, 57 anni, arrestato nell’ottobre scorso da Carabinieri e Corpo Forestale in quanto ritenuto responsabile di due incendi boschivi verificatesi quest’estate nella valle San Lorenzo.
A incastrare l’uomo le riprese delle telecamere posizionate lungo la strada che collega Pietrabruna a Torre Paponi e ai confini di una proprietà di un privato. Guasco a bordo del suo furgone sarebbe stato ripreso, nei luoghi interessati dagli incendi, a pochi secondi dalla propagazione delle fiamme.
Secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe agito sia il 1° agosto che il 13 agosto utilizzando in entrambe le occasioni materiale infiammabile. Guasco è difeso dall’avvocato Giancarlo Giordano.
I FATTI:
Il 13 agosto 2015, in località “Molino da Bovo” del Comune di Pietrabruna, viene appiccato dolosamente un incendio che distrugge oltre un ettaro di oliveti, serre ed incolti. Solo il tempestivo intervento delle forze antincendio impedisce alle fiamme di raggiungere e distruggere il vicino bosco di roverelle, ma nonostante la tempestività dell’intervento, per domare le fiamme sono comunque state necessarie oltre sette ore di lavoro di 21 operatori, tra Forestali, Volontari AIB e Vigili del fuoco.
Le indagini, subito avviate dagli Agenti del CFS e dai Carabinieri, hanno permesso di individuare il punto di innesco delle fiamme e di raccogliere i filmati di una telecamera puntata proprio in quella direzione: grazie alle immagini ed alle testimonianze raccolte, gli investigatori, hanno concentrato l’attenzione sul Guasco.
Ed è in questa fase che sono emersi ulteriori indizi e prove riguardanti un altro incendio avvenuto il 1 agosto del 2014. Anche in questo caso le immagini delle telecamere evidenziano la presenza di Paolo Guasco proprio nel momento e nel luogo in cui viene appiccato un incendio.
A questo punto restano ben pochi dubbi. Gli investigatori sono davanti ad un incendiario seriale che appicca il fuoco e poi rimane in zona per seguire le operazioni di spegnimento, come evidenziato da alcuni testimoni che spesso lo vedono in prossimità dei roghi. Ma il problema maggiore diventa il pericolo di reiterazione del reato, soprattutto in una stagione arida e ad alto rischio incendi come la scorsa estate. Non a caso il territorio di Pietrabruna è stato uno di quelli più pesantemente colpiti dal fenomeno incendi boschivi: quasi quotidianamente le forze antincendio hanno dovuto operare nella valle del San Lorenzo a causa di una lunga serie di roghi, tutti di origine dolosa. Al vaglio di Carabinieri e Forestale ci sono infatti anche altri episodi che potrebbero essere legati alla stessa mano.