23 Novembre 2024 08:17

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23 Novembre 2024 08:17

REGIONE LIGURIA. ITTICA. DAL PARTITO DEMOCRATICO LA PROPOSTA DI LEGGE PER GARANTIRE IL RIPOPOLAMENTO MARINO CON DELLE “NURSERY” /ECCO DI COSA SI TRATTA

In breve: L’obiettivo della proposta di legge regionale presentata, nei giorni scorsi, dal Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria e che vede, come primo firmatario, il consigliere Giovanni Barbagallo.

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Una ‘nursery’ nelle acque del golfo ligure per il ripopolamento delle risorse ittiche. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge regionale presentata, nei giorni scorsi, dal Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria e che vede, come primo firmatario, il consigliere Giovanni Barbagallo.

“Per garantire la riproducibilità del patrimonio ittico, in particolare per quello di maggior pregio – si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge – si propone l’istituzione, nelle zone prospicienti le coste liguri, di aree di riproduzione delle risorse ittiche, chiamate ‘nursery’”. Delle aree, spiega Barbagallo, “che non avranno carattere permanente, ma che saranno individuate a rotazione e per un determinato periodo di tempo, in modo che sia consentita la riproduzione delle specie ittiche”. Nell’area individuata, comunque, si legge ancora nella proposta di legge del Pd “alla fine del periodo di sospensione della pesca, l’attività di prelievo dei prodotti ittici riprenderà, mentre nel contempo la pesca potrà essere inibita in un altro tratto di mare”.

Barbagallo ricorda che in Liguria “importiamo circa il 70% del pesce che consumiamo, perché i mari sono sempre più poveri di pescato. Abbiamo la necessità – sottolinea il consigliere regionale del Pd – di salvaguardare la nostra produzione ittica e la proposta di legge che abbiamo appena presentato va proprio in questa direzione. Si tratta di interventi che non necessitano di particolari risorse economiche, anzi sono quasi a costo zero, visto che basta chiudere uno specchio d’acqua e lasciare che i pesci si riproducano. Naturalmente sarà la Giunta regionale a individuare queste aree d’intesa con le associazioni di categoria e la Capitaneria di Porto”.

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