E’ uno degli uomini più ricchi del mondo e certamente il più discusso nelle ultime settimane e il suo yacht è ancorato da poche ore proprio nel porto di Oneglia.
Stiamo parlato del magnate indiano Vijay Mallya, proprietario della scuderia di Formula 1 Force India e su tutte le prime pagine dei giornali del mondo in quanto raggiunto da un ordine di arresto, emesso dalla Magistratura indiana, per frode bancaria, ma attualmente irrintracciabile in quanto all’estero.
Lo yacht in questione è il “Force India”, un Mangusta 165 che inizialmente era conosciuto con il nome di “Salvaje”. Si tratta di uno yacht costruito nel 2007 e in grado di accogliere 10 ospiti, in cinque cabine lussuosissime, e 9 membri dell’equipaggio.
La Magistratura indiana, lo ricordiamo, si è messa in moto su richiesta di un consorzio di 17 banche che reclamano 90 miliardi di rupie (1,2 miliardi di euro) prestati anni fa a Mallya per salvare la compagnia aerea Kingfisher Airlines, ora fallita. Prima che Mallya potesse essere arrestato, però, è volato all’estero. Accusato di essere un latitante, il magnate “Sono un imprenditore che viaggia spesso per il mondo, non sono fuggito dall’India né sono un latitante – ha detto Mallya tramite il suo account twitter ufficiale – Come membro del Parlamento indiano rispetto e rispetterò la legge del mio paese. Ma non voglio processi dai media“.
Il fisco indiano ha pure aperto un’inchiesta per riciclaggio di denaro nei confronti di Mallya. Il sospetto è che abbia dirottato parte dei fondi ricevuti dalle banche per il salvataggio della compagnia aerea su conti segreti in alcuni paradisi fiscali.
