2 Novembre 2024 23:52

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2 Novembre 2024 23:52

IMPERIA. LA POLIZIA FESTEGGIA I SUOI 164 ANNI. IL QUESTORE LARICCHIA: “SEQUESTRI DI DROGA AUMENTATI DEL 181%. BAR E LOCALI NON DEVONO…”/ FOTO E VIDEO

In breve: Dopo la deposizione della corona ai caduti e la lettura delle missive inviate agli agenti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quella inviata dal ministro Angelino Alfano e del capo della Polizia Franco Gabrielli, la parola è passata al Questore

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Si è svolta questa mattina la 164° Festa della Polizia alla presenza della massime autorità civili e militari. Dopo la deposizione della corona ai caduti e la lettura delle missive inviate agli agenti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quella inviata dal ministro Angelino Alfano e del capo della Polizia Franco Gabrielli, la parola è passata al Questore Leopoldo Laricchia.

LEOPOLDO LARICCHIA DISCORSO

“Eccellenza, Autorità civili e militari, gentili ospiti, sono lieto che abbiate voluto condividere con noi i festeggiamenti per il 164° anniversario della fondazione della Polizia.

Un saluto deferente e pieno di riconoscenza alle Medaglie d’Oro Vittime del Terrorismo, Domenico Gatti e Antonio Brunetti, che abbiamo l’onore di avere con noi.

Vorrei prima di ogni cosa ringraziare i miei collaboratori, tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, che nella provincia di Imperia ogni giorno, per tutto l’anno, affrontano le problematiche complesse di un territorio di frontiera, uso purtroppo un termine che la nostra generazione pensava di poter dimenticare parlando del continente europeo e che invece oggi, seppur mitigato dall’aggettivo “interna”, è tornato inaspettatamente nel vocabolario quotidiano.

L’anno appena trascorso, quel periodo che ci divide dalla celebrazione del nostro 163° anniversario, ha visto la Polizia di Stato della provincia impegnata a fronteggiare l’emergenza connessa al fenomeno migratorio nei comuni limitrofi alla ex frontiera francese, in un contesto reso sicuramente più delicato e complesso dai feroci attacchi terroristici perpetrati nel paese vicino ed amico nel corso del 2015. La scorsa estate la città di Ventimiglia, in particolare, ha dovuto sopportare i forti disagi determinati da un fenomeno che ha cause lontane nel tempo e nello spazio e che trascendono le possibilità di controllo e di governo delle istituzioni locali e financo nazionali.

Questo tema è purtroppo ancora attuale, come attuale è la minaccia terroristica dell’integralismo, e la nostra provincia non solo non ne è esente, ma, proprio perché territorio di frontiera, è chiamata a tenere alta l’attenzione sul versante preventivo ed anche su quello repressivo riguardo ad ogni condotta che possa agevolare o soltanto costituire terreno fertile per malintenzionati di qualunque tipo che sul fenomeno migratorio, spesso contraddistinto da povertà e disperazione, vogliano speculare o impiantare i loro loschi affari e, naturalmente, su qualunque segnale, anche impercettibile, che possa essere messo in relazione con attività terroristiche.

L’azione di contrasto al traffico dei migranti ad opera dei così detti passeurs è stata condotta con determinazione ed efficacia attraverso la costituzione di pattuglie miste italo-francesi, che ormai sono la regola nelle operazioni che si svolgono a cavallo della frontiera.

Altro tema sul quale occorre che tutte le istituzioni, ed in particolare le Forze di Polizia, tengano sempre alta l’attenzione è sicuramente quello costituito dai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso nel tessuto economico e sociale della provincia. Una particolare attenzione deve essere posta nella lettura ed approfondimento investigativo di quei reati che possono essere spia di condotte criminali ben più gravi ed infestanti.

Chi è deputato a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica nel territorio provinciale non può, e non deve, inoltre sottovalutare la presenza, soprattutto in alcuni centri a vocazione commerciale e turistica, della piaga costituita dalla criminalità diffusa che colpisce la quotidianità dei comuni cittadini onesti, minando in radice quel sentimento di sicurezza che è alla base dello stesso diritto fondamentale di libertà.

Quando, il 1° dicembre dell’anno scorso, ho ricevuto le consegne dal mio predecessore, che mi sento di ringraziare per il lavoro svolto nei quasi cinque anni di incarico, ho potuto apprezzare l’importanza di un lavoro di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali condotto con efficacia e, insediandomi come nuovo Questore della provincia, mi sono posto come obiettivo quello di continuare e migliorare quanto era già stato fatto o era in corso, mettendo a disposizione dei cittadini e delle Istituzioni le mie personali risorse professionali e di esperienza.

Quello che la Polizia di Stato ha fatto nell’ultimo anno è sicuramente molto significativo. Non intendo tediare l’uditorio con elenchi di cifre e dati, che, del resto, sono stati messi a disposizione delle testate giornalistiche. Ritengo però essenziale evidenziare alcuni trends molto positivi della nostra attività e la ripercussione, altrettanto positiva, che gli stessi hanno avuto sull’andamento della delittuosità.

Nell’ultimo anno tutti i dati operativi sono in significativa crescita, dagli arresti, che hanno avuto un incremento del 25%; alle persone indagate in stato di libertà, il cui numero è aumentato del 23%; alle persone e agli autoveicoli controllati aumentati rispettivamente del 77% e del 52%; ai sequestri di sostanze stupefacenti, che con oltre mezza tonnellata, hanno avuto un incremento del 181%; ai sequestri di merce contraffatta, che con ben 22675 pezzi, hanno avuto un incremento del 148%.

Anche l’attività di polizia amministrativa afferente il contrasto dell’immigrazione clandestina ed il controllo dei pubblici esercizi ha visto un incremento importante dei dati operativi: le espulsioni dal territorio nazionale sono aumentate dell’81% e lo stesso sradicamento dal territorio di clandestini dediti ad attività delittuose ha avuto un incremento di efficacia mediante l’aumento del 60% degli accompagnamenti in frontiera o nei centri di identificazione ed espulsione. Per quanto concerne i pubblici esercizi i provvedimenti di chiusura da parte del Questore ai sensi dell’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza sono aumentati del 33%.

Un’attività imponente e tutta col segno più. Un grande impegno di tutti. Ma soprattutto l’inquadramento in una visione strategica dei fenomeni e degli obiettivi di pubblica sicurezza che si vogliono raggiungere. Visione che trova il suo momento di confronto ed affinamento nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dalla Signora Prefetta, che ringrazio di cuore per l’intelligenza, l’attenzione e la signorilità con cui presiede questo fondamentale consesso, ma in particolar modo, per la vicinanza ed amicizia nei confronti della Istituzione Polizia di Stato, sempre manifestatasi con azioni concrete di supporto ed incoraggiamento.

Tutto ciò si è riverberato sull’andamento dei fenomeni criminali facendo riscontrare una sensibile diminuzione generalizzata degli stessi in provincia, che ha riguardato in particolar modo i reati predatori, che sono poi l’asse portante del fenomeno che definisco della criminalità diffusa: il numero complessivo dei reati è diminuito di oltre il 10% nell’intera provincia con una punta di riduzione di circa il 22% sulla città capoluogo; stesso trend discendente si può riscontrare riguardo ai furti con una punta di riduzione di oltre il 27% nel comune di Ventimiglia; significativi sono i dati afferenti gli scippi (-48%), i furti con destrezza (-25%), i furti in esercizi commerciali (-20%), i furti di ciclomotori (-20%); anche il reato di più difficile contrasto, il furto in abitazione, presenta un calo del 10% su base provinciale, con punte molto significative di calo sui tre comuni maggiori, Imperia (-44%), Sanremo (-13%) e Ventimiglia (-35%).

Le rapine, sull’intera provincia sono scese, dopo molto tempo, ad un dato a due cifre, dalle 123 dell’anno passato alle 83 di quest’anno, subendo un decremento percentuale complessivo del 33%. Il segno meno ha riguardato tutte le tipologie di questo reato dalle rapine in abitazione, alle rapine sulla pubblica via a quelle in esercizi commerciali. Anche in questo caso il dato è ancora più marcato con riferimento ai principali centri: Imperia (-63%), Sanremo (-32%) e Ventimiglia (-50%). I danneggiamenti, infine,sono passati per la prima volta da un numero a quattro cifre ad uno a tre, registrando una diminuzione del 20%.

Nel corso del mese di dicembre, su input del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, la Questura ha ripristinato l’effettuazione dei posti di blocco, di ormai antica memoria, che vengono adesso eseguiti con cadenza settimanale su tutte le principali arterie stradali dei più importanti comuni della provincia. Questo è un segnale tangibile di quella che, a livello nazionale, è l’attenzione dedicata all’attività preventiva del fenomeno terroristico, nella quale si inscrive anche la particolare minuziosa cura con cui sono stati predisposti i servizi di ordine e sicurezza pubblica riguardanti gli eventi di maggiore rilevanza mediatica come il Festival della Canzone Italiana e la classica del ciclismo Milano-Sanremo. Tutto quello che poteva essere messo in campo, fino alle più sofisticate innovazioni tecnologiche, è stato pensato, richiesto e messo a disposizione.

Nel contempo si è ritenuto di affrontare con metodo innovativo le problematiche relative alla criminalità diffusa sul territorio del comune di Sanremo attraverso la definizione di interventi strategici di medio-lungo periodo; mi riferisco all’operazione che abbiamo denominato “Senza fretta, senza tregua”che è arrivata al terzo ciclo della fase 2 ed ha un orizzonte temporale di un semestre. Essa consiste nel massiccio e mirato potenziamento dei servizi di controllo del territorio, attraverso l’impiego di reparti specializzati ed unità cinofile antidroga, messi a disposizione per il progetto specifico dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con il compito di aggredire i fenomeni dello spaccio di stupefacenti, della commercializzazione e stoccaggio di prodotti con marchi contraffatti e del contrasto all’immigrazione clandestina finalizzata all’esercizio sistematico di attività criminali, tutti aspetti che costituiscono i principali canali di alimentazione di quel fenomeno che abbiamo definito criminalità diffusa e che inesorabilmente incide anche sulla stessa percezione di sicurezza dei comuni cittadini.

Anche l’attività di polizia amministrativa concorre in modo importante alla visione strategica volta a prevenire e contrastare il fenomeno della criminalità diffusa.

Vorrei citare, in primo luogo, l’attenzione con cui si esaminano le istanze di rilascio o rinnovo dei porti d’armi, siano essi finalizzati alla caccia o all’attività sportiva, pretendendo che coloro ai quali vengono concessi siano soggetti sulla cui affidabilità non sussistano dubbi.

Degna di nota anche la sistematica attività di controllo dei pubblici esercizi, siano essi discoteche, sale da ballo, pub o semplici bar, con la richiesta ai titolari di licenza di quell’attenzione e condivisione di responsabilità sociale, sancita dalla Costituzione agli articoli 41 e 42 e che la legge stessa indica quale requisito per conseguire e mantenere il titolo di polizia. I locali devono essere luoghi di svago, piacere, divertimento e incontro, non possono e non devono diventare luoghi di aggregazione di pregiudicati e violenti e quindi trasformarsi in sacche di illegalità costituenti un pericolo per la sicurezza dei cittadini. Il Questore ha il compito di vigilare, attraverso i servizi delle forze di polizia, e di reprimere immediatamente qualunque deriva pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica. Questo prevede l’articolo 100 del testo unico di pubblica sicurezza e questa prerogativa ho inteso e intenderò esercitare pienamente. Sempre, naturalmente, con un atteggiamento di ascolto e supporto nei confronti di quegli imprenditori che volessero adottare concrete iniziative nel senso della legalità.

Anche sul versante della prevenzione dei reati terroristici la polizia amministrativa può e deve svolgere la sua parte. Mi riferisco a quelle disposizioni di legge, ormai risalenti al 2005, che prevedono il monitoraggio ed il controllo dell’utilizzo degli esplosivi nelle cave. In questi giorni, in collaborazione con i titolari delle cave presenti in provincia, stiamo mettendo a punto un capillare sistema di controllo di tutte le attività che comportano impiego di esplosivo in modo da garantire che quella filiera non sia penetrabile da malintenzionati.

Un focus particolare intendo dedicarlo all’attività investigativa e di prevenzione delle forme di criminalità più gravi ed insidiose. Mi riferisco sia ai reati spia dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico della provincia che a quei reati i quali, seppur realizzati da balordi e da soggetti non apparentemente legati al modo della criminalità organizzata, producono elevato allarme sociale attentando alla vita ed all’incolumità delle persone. Sotto la guida della locale Procura della Repubblica, che ringrazio per l’attenzione e stima quotidianamente dimostrata nei confronti dell’Istituzione che mi onoro di rappresentare, le indagini della Squadra Mobile, nel corso dell’anno, hanno consentito di fare piena luce su un grave episodio accaduto in città nel novembre scorso, mi riferisco all’esplosione dell’agenzia Eurobet, che ha causato il decesso di due persone. Indagine di estrema complessità e delicatezza, che si è potuta concludere con tempestività e con la completa individuazione ed assicurazione alla giustizia del presunti autori, materiali e morali. Altra complessa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile in collaborazione con i Commissariati di Sanremo e Ventimiglia è quella concernente una serie di incendi avvenuti nei territori matuziano e intemelio nel corso del 2015 ai danni di privati cittadini e di imprese. Anche in questo caso è stato individuato ed assicurato alla giustizia il gruppo criminale che ha eseguito materialmente i reati. Gli approfondimenti investigativi volti all’individuazione dei mandanti sono ancora in corso e nulla sarà lasciato intentato per far luce sulla verità nella sua interezza.

Su questo tema, l’attenzione, ripeto deve essere molto alta, anche alla luce dei dati statistici di uno dei reati più insidiosi che non accenna a diminuire: l’incendio doloso. Nell’ultimo anno in provincia, escludendo gli incendi boschivi, sono stati appiccati 42 incendi rispetto ai 25 dell’anno passato. Tutti i mezzi investigativi devono essere messi in campo, sotto la guida della Magistratura, per chiarire le origini del fenomeno, anche al fine di distinguere il grano dal loglio! Sotto questo aspetto, tuttavia, un altro dato ci incoraggia nella prosecuzione delle attività in corso: i danneggiamenti seguiti da incendio sono calati rispetto all’anno passato del 38%.

Sotto il profilo dell’ordine pubblico tutti i fenomeni meritano attenzione, anche quelli apparentemente privi di conflittualità. Una partita di calcio, anche in un territorio che non ha memoria di atteggiamenti violenti delle tifoserie, può trasformarsi in un problema di ordine pubblico, come accaduto lo scorso settembre durante l’incontro di calcio tra le compagini dell’Imperia e del Sanremo, ambedue militanti nel campionato dilettantistico.

A seguito di questo grave episodio la DIGOS ha identificato 36 tifosi violenti, cui è stato irrogato il D.A.SPO., divieto di assistere a manifestazioni sportive.

Spesso, nel mondo del calcio e dello sport in genere, i comportamenti violenti sono agevolati dall’inadeguatezza dei settori riservati al pubblico negli impianti sportivi. Su questo tema occorrerà essere intransigenti con le società sportive e con gli enti proprietari delle strutture.

La legalità dovrebbe essere il modus vivendi di ogni cittadino, solo se ciascuno di noi ogni giorno presidia con la sua attenzione ed intransigenza lo spazio sociale, improntando la propria condotta al senso della legalità e pretendendo che ciascun altro faccia altrettanto, anche segnalando i comportamenti illegali alle istituzioni deputate a reprimerli, solo in questo modo potremo sperare di migliorare la nostra comunità.

Per questa ragione la Polizia di Stato si è messa a disposizione delle istituzioni scolastiche per dar vita a molteplici iniziative volte all’educazione delle giovani generazioni al rispetto delle leggi.

In questo campo forte è stato l’impegno della Polizia Stradale e della Polizia Postale nelle scuole della provincia, attraverso incontri con i ragazzi e con i genitori su temi importanti come l’educazione stradale e l’utilizzo responsabile del web e dei social network.

Da ultimo, ma non per importanza, devo citare l’enorme impegno che il Commissariato di Ventimiglia e la Questura insieme agli organismi di specialità, il Settore Polizia di Frontiera e la Polizia Ferroviaria, con l’indispensabile supporto del Centro di Cooperazione di Polizia e Dogane, stanno profondendo nei confronti del fenomeno migratorio nel solco delle direttive impartite dal Signor Ministro dell’Interno nella sua recente visita alla città di confine.

Impegno che richiede di calibrare sapientemente decisione e tempestività degli interventi repressivi dei fenomeni illegali con il rispetto e la comprensione dei drammi esistenziali di cui i migranti quasi sempre sono portatori.

Un pensiero di amicizia e stima mi sento di rivolgere alle altre Forze di Polizia, che con noi condividono la diuturna fatica nel garantire la sicurezza dei cittadini: ringrazio i colleghi dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato, della Guardia Costiera e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Un ringraziamento particolare mi sento di rivolgere alle Polizie Locali che con noi collaborano quotidianamente.

Ringrazio le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno per la leale collaborazione, pur nel rispetto dei reciproci ruoli, che non mi hanno mai fatto mancare in questi mesi, nella convinzione che il superiore interesse dell’Amministrazione debba sempre coincidere con la tutela delle condizioni di lavoro del personale e che l’interesse alla sicurezza dei cittadini debba essere il faro unico che guida la nostra azione. Grazie”.

LEOPOLDO LARICCHIA – GLI AGENTI PREMIATI

https://www.youtube.com/watch?v=zrIuOS142vg

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