7 Luglio 2024 13:17

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7 Luglio 2024 13:17

IMPERIA. LUNEDI’ 11 E MARTEDI’ 12 LUGLIO STOP ALLA RACCOLTA RIFIUTI PER LO SCIOPERO DEI NETTURBINI/ECCO I MOTIVI DELLA PROTESTA

In breve: Tornano a scioperare i netturbini e questa volta la protesta, dopo la grande manifestazione dello scorso 30 maggio, durerà due giorni. I netturbini incrocieranno le braccia in tutta la provincia di Imperia lunedì 11 e martedì 12 luglio

collage_sciopero netturbini

Tornano a scioperare i netturbini e questa volta la protesta, dopo la grande manifestazione dello scorso 30 maggio, durerà due giorni, nel corso dei quali il servizio di raccolta rifiuti subirà una quasi totale interruzione.

I netturbini incrocieranno le braccia in tutta la provincia di Imperia lunedì 11 e martedì 12 luglio, con un possibile presidio sotto la Prefettura. In piena stagione estiva un bel problema per la provincia di Imperia.

All’origine della protesta lo stop alle trattative  per il rinnovo del contratto di lavoro e contro l’eliminazione delle clausole sociali a tutela dei lavoratori.

I MOTIVI DELLA PROTESTA

“Nelle scorse settimane – fanno sapere i sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Fiadel – abbiamo riscontrato il grande supporto dell’Anci e delle amministrazioni locali a favore di una vertenza che si sta caratterizzando come una sfida a vantaggio dei cittadini, senza impoverire i lavoratori, sia nella salute e sicurezza che nelle tutele occupazionali e nella giusta retribuzione.

Ai sindaci, proseguono abbiamo illustrato i temi della piattaforma sindacale che, tramite un rinnovo contrattuale di natura industriale, riuscirà a garantire regole e tutele ai lavoratori e potrà assicurare ai cittadini il miglioramento della qualità del servizio, anche diminuendo le tariffe.

Le controparti (Fise/Assoambiente per il settore privato e Utilitalia per quello pubblico) si stanno mostrando sempre più sorde al grido di protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dell’igiene ambientale. Il silenzio delle controparti è conferma di come alle imprese non piace rendere conto ai Sindaci, non piace il contratto collettivo nazionale e il sistema delle tutele e dei diritti. Il tutto a favore di un profitto sempre maggiore e senza impegno: appaltando tutto alla cooperazione sociale e applicando contratti nazionali molto meno onerosi, a scapito dei lavoratori.

Il nostro obiettivo è migliorare i turni e i pesantissimi carichi di lavoro, migliorare le regole sugli appalti e sui passaggi di gestione, ampliare le garanzie sulla salute e sulla sicurezza, evitare il potere discrezionale sui licenziamenti facili e garantire il giusto salario. Come abbiamo già detto più volte, i lavoratori e le lavoratrici del settore sono degli indomabili riformisti e alla fine avranno ragione sulla parte più conservatrice rappresentata dalle imprese, sostenitrici di un sistema socialmente ed economicamente non più sostenibile”.

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