Era stato fermato poche ore prima dell’attentato con il quale ha sconvolto Nizza Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Il 31enne franco-tunisino aveva parcheggiato il camion poi utilizzato per travolgere e uccidere 86 persone proprio nei pressi di Promenade del Anglais, in una zona dove la sosta non era consentita. Avvicinato dagli agenti di Polizia, aveva spiegato di trovarsi li “per vendere gelati”, ed è stato lasciato andare.
Secondo quanto trapelato, il 31enne, padre di tre figli, dopo la separazione dalla moglie era diventato “depresso e instabile“. I vicini lo descrivono come un uomo taciturno, silenzioso e non molto religioso, tanto da non aver osservato interamente il Ramadan.
Gli agenti, dopo la morte, lo hanno identificato tramite le impronte digitali. Risultava un soggetto conosciuto alle forze dell’ordine per reati minori. Era in libertà vigilata dal 27 gennaio per un violento diverbio in seguito a un incidente stradale. Aveva tamponato quattro veicoli dopo essersi addormentato al volante. Era invece sconosciuto ai servizi segreti francesi, mai associato in alcun modo a cellule terroristiche.
