26 Dicembre 2024 05:36

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AGRICOLTURA. LA REGIONE STANZIA OLTRE 4 MILIONI DI EURO PER IL PROGETTO “TERRA TAGGIASCA” DEL G.A.L. RIVIERA DEI FIORI / I DETTAGLI

In breve: Esclusi invece Verdemare Liguria con la Strategia ‘Verdemare Liguria’ per Valli Aveto-Graveglia-Sturla- Petronio fino a Moneglia e il Gal Provincia della Spezia con la Strategia ‘Montagne, coste e valli spezzine”.

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Approvata dalla Regione Liguria la graduatoria delle Strategie di sviluppo locale-Ssl presentate dai cinque Gal-Gruppi di azione locale che si sono presentati al bando da 24 milioni di euro, varato a fine luglio dall’assessorato regionale all’Agricoltura, nell’ambito del Psr-Piano di Sviluppo rurale 2014-2020 (sottomisure 19.2, 19.3 e 19.4). Hanno ottenuto il via libera le Strategie presentate da 3 Gal su 5: ‘Più valore all’entroterra’ presentato dal Gal Valli savonesi; “Terra taggiasca: le vie dei sapori, dei colori e della cucina bianca” presentato dal Gal Riviera dei Fiori;

Qualità e sviluppo” presentato dal Gal genovese Agenzia sviluppo.  Al primo classificato, Valli savonesi, sono stati assegnati 7,5 milioni di euro, mentre Riviera dei Fiori e Agenzia Sviluppo genovese si spartiranno 8,5 milioni di euro. Esclusi invece Verdemare Liguria con la Strategia ‘Verdemare Liguria’ per Valli Aveto-Graveglia-Sturla- Petronio fino a Moneglia e il Gal Provincia della Spezia con la Strategia ‘Montagne, coste e valli spezzine”.

“Siamo molto dispiaciuti per l’esclusione perché significa perdere delle importanti risorse per il rilancio dei territori, del comparto agricolo e ittico di importanti aree della nostra regione” commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai. “Purtroppo – puntualizza l’assessore Mai – se per il progetto di Verdemare intravediamo ancora dei margini di manovra per non perdere definitivamente questa importante partita, per il Gal spezzino invece gli errori tecnici sono stati talmente evidenti da essere irrimediabili”.

Alla base dell’esclusione dei due Gal infatti c’è il mancato rispetto della condizione di ammissibilità dettata dal rapporto pubblico-privato degli enti partecipanti al Gal. La quota pubblica, prevista dal bando come condizione necessaria, ha un tetto massimo del 49%. “Nella presentazione della domanda – puntualizza l’assessore Mai – il Gal della Spezia ha fatto un duplice errore: ha considerato Anci, cioè l’associazioni dei Comuni, un socio privato quando è palesemente pubblico, come per altro stabilito dal regolamento comunitario. Ma non solo: in corso d’opera, dopo aver presentato la domanda, dal Gal spezzino sono usciti due Comuni e un socio privato e quindi si sarebbe dovuto provvedere al ricalcolo delle quote, passaggio che non è stato fatto. Inoltre, nonostante l’uscita dei due Comuni, visto il peso doppio che aveva nella ripartizione delle quote quello privato, la parte pubblica restava sbilanciata per oltre il 51%”. L’assessore Mai punta inoltre l’accento su un ulteriore passaggio. “Alla Spezia però è il caso di dire che oltre il danno c’è anche stata la beffa – dice Mai – in quanto tutti i comuni, specie i costieri hanno ritenuto di partecipare al Gal, mentre quelli litoranei avrebbero avuto la possibilità di aderire al Gac, gruppo di azione costiera, finanziato dai fondi della pesca. Il risultato è che a parte Lerici, Portovenere e Rio Maggiore gli altri Comuni costieri si sono di fatto preclusi anche questa possibilità di finanziamento”. Infine, l’assessore Mai conclude: “Come Regione non abbandoneremo, nonostante gli errori evidenti fatti, nessun territorio. Pertanto, stiamo studiando tutte le possibili soluzioni per non perdere neppure un centesimo per le nostre imprese e per i Comuni. Non escludiamo la possibilità di aprire un nuovo bando nei prossimi mesi da 7 milioni di euro”.

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