24 Novembre 2024 06:38

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24 Novembre 2024 06:38

CONCORDATO PORTO DI IMPERIA SPA. BOMBA DEL SINDACO CAPACCI : “Dubbi sull’effettiva possibilità di accordo con le banche. Proroga dei lavori solo a determinate condizioni”

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Il Sindaco di Imperia Carlo Capacci ha lanciato una vera e propria bomba dagli scranni del consiglio comunale, mettendo in dubbio la possibilità di chiusura degli accordi tra l’Acquamare e il sistema bancario necessaria per il buon esito del concordato preventivo della Porto di Imperia Spa, la società incaricata della gestione del porto turistico. Capacci, inoltre, ha aggiunto che il Comune è intenzionato a concedere una proroga dei lavori per la realizzazione del porto turistico alla Porto di Imperia Spa solo a determinate condizioni e non preventivamente. Concetti, quelli espressi da Capacci, contenuti in una lettera inviata dal Sindaco in riposta ad una missiva recapita al primo cittadino dai Commissari giudiziari nella quale si chiedeva se “l’ente ritenga ancora attuale l”ipotesi della revoca della concessione demaniale” e se “se l’ente, nell’ipotesi la trattativa vada a buon fine (tra Acquamare e banche, ndr) , è disposto a concedere una congrua proroga dei lavori“.

IL TESTO DELLA LETTERA DI CAPACCI

“In riferimento alla vostra nota del 20 dicembre 2013, lasciatemi, in primo luogo, enunciare l’interesse che anima l’amministrazione comunale. L’obiettivo del Comune di Imperia è quello di pervenire al completamento della realizzazione delle opere previste dal progetto definitivo del porto, nel tempo più breve possibile e senza risorse pubbliche aggiuntive. A tale riguardo la proposta di concordato preventivo presentata dalla società ci è sembrata, tra le iniziative possibili, una buona soluzione.
Perché la stessa vada a compimento, come risulta dalla proposta presentata il 29 marzo 2013, è necessario che si realizzino una serie di premesse, tra le quali: l’accordo con Acquamare, per il suo definitivo e completo abbandono dell’iniziativa; l’accordo con le banche finanziatrici di Acquamare, per la cancellazione dell’ipoteca iscritta sui beni demaniali.
In realtà, tra le premesse del concordato ve ne sarebbe una terza: l’accordo con il Comune di Imperia per la proroga/rinnovo della concessione demaniale, accordo, però, che la proposta non mette in adeguato rilievo.

Tanto ciò è vero che l’attività negoziale della società, propedeutica alla concretizzazione della proposta, si è concentrata esclusivamente nelle trattative con Acquamare e il pool di banche.
Ciò è accaduto nonostante il Tribunale di Imperia stesso abbia segnalato che il mantenimento delle concessioni demaniali in capo alla debitrice si ponga come ‘punto di maggior delicatezza’ dell’operazione, costituendo ‘la vera condizione di fattibilità del concordato’.

Apprendiamo dalla vostra lettera che la società avrebbe chiesto un differimento dell’adunanza dei creditori prevista per il 24 gennaio 2014 , differimento che, per quanto ci consta, sarebbe già stato concesso. La procedura è così destinata, in contrasto con l’esigenza di celerità sopra evidenziata, ad allungarsi rispetto ai tempi previsti.
Ma, soprattutto, non è dato conoscere il motivo del rinvio e se lo stesso avrebbe potuto essere evitato , n’è il motivo per cui gli accordi transattivi, che dalla lettura della proposta sembravano già all’epoca a buon punto, non siano ad oggi ancora stati conclusi.

Ora è evidente che il trascorrere dei mesi senza che vi sia un approdo in vista , almeno per quello che ci è dato sapere, fa sorgere il dubbio circa l’effettiva possibilità di chiudere tali accordi, o quantomeno con contenuti accettabili dal Comune di Imperia.
L’assenso del Comune di Imperia alla proroga o al rinnovo delle concessioni è pertanto condizionato ai tempi e al contenuto degli accordo con Acquamare e il pool di banche. È quindi evidente come non sia possibile esprimere la disponibilità dell’amministrazione comunale in maniera preventiva e a prescindere dagli accordi che saranno conclusi
“.

IL VIDEO DELL’INTERVENTO DI CAPACCI IN CONSIGLIO

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