La giornata di Venerdì 10 febbraio 2017 è dedicata al ricordo di una grande tragedia: le vittime delle Foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, istriani, giuliani e dalmati.
Negli anni drammatici al termine del secondo grande conflitto bellico sono stati torturati e uccisi migliaia di essere umani: italiani, sloveni e croati, a Trieste e nell’Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito.
L’altipiano carsico delle “Foibe” divenne così una delle pagine più tristi della storia del secolo scorso: le voragini naturali divennero la tomba di migliaia di persone, il cui unico torto era quello di opporsi all’espansionismo del Maresciallo Tito.
In quegli imbuti rovesciati formati dal fenomeno naturale dell’erosione dei corsi d’acqua giacciono i martiri di quell’orrore, morti dopo atroci sofferenze e alcuni di loro gettati ancora vivi in quella enorme fossa comune.
La giornata del ricordo sarà commemorata Venerdì 10 Febbraio nei GIARDINI MARTIRI DELLE FOIBE di Viale Matteotti, intitolati a perenne memoria di quei Martiri. Dalle ore 10,00 vi saranno la deposizione e la benedizione della corona di alloro, la lettura della preghiera per i Martiri e la lettura della preghiera dell’Esule.
Al pari della Giornata della Memoria del 27 gennaio, che ricorda la shoah e lo sterminio degli ebrei da parte della Germania nazista, anche il Giorno del Ricordo è momento di riflessione, profonda e dolorosa.
«L’odio manifestato allora in un’azione dai tragici connotati di “pulizia etnica” – dichiara il Sindaco di Imperia, Carlo Capacci – non deve essere dimenticato. I drammi del passato devono essere un monito per tutti quanti ed in particolare per le nuove generazioni, affinché non si ripetano. E’ significativo che le letture della preghiera per i Martiri e della preghiera dell’Esule siano affidate a due studentesse della Città, due giovani che siano testimoni di un messaggio di pace e di speranza da non disperdere».
Partecipano alla commemorazione l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ed il Circolo Giuliano Dalmata, custodi della memoria di questa tragedia dell’umanità.