23 Novembre 2024 02:28

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23 Novembre 2024 02:28

IMPERIA. NON RITIRARONO LA PATENTE AL MARITO DEL PROCURATORE CAPO. I RETROSCENA DELL’INCHIESTA CHE VEDE INDAGATI DUE UFFICIALI DEI CARABINIERI / I DETTAGLI

In breve: Emergono nuovi particolari sull'inchiesta sfociata nella richiesta di rinvio a giudizio per il marito dell'ex Procuratore Capo di Imperia, Gianfrancesco Cabiddu, e per due ufficiali dei Carabinieri

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Emergono nuovi particolari sull’inchiesta della Procura della Repubblica di Torino sfociata nella richiesta di rinvio a giudizio per il marito dell’ex Procuratore Capo di Imperia Giuseppa Geremia, Gianfrancesco Cabiddu e per due ufficiali dei Carabinieri. I militari coinvolti sono il Colonnello Luciano Zarbano (ex comandante provinciale, oggi in servizio a Roma) e il Maggiore David Egidi (oggi in forza al comando di Oristano in Sardegna). I tre sono accusati in concorso di abuso di ufficio in relazione alla vicenda del presunto mancato ritiro della patente da parte dei militari in favore di Cabiddu. 

La vicenda, alquanto complessa,  ha origine in Sardegna, quando Cabiddu commise un’infrazione del codice della strada che avrebbe comportato il ritiro della patente per l’esaurimento dei punti. Il provvedimento sarebbe stato notificato presso la Caserma dei Carabinieri di Imperia. Ed è da quel momento che il procedimento è finito sotto gli occhi della Procura di Torino.

Secondo l’ipotesi accusatoria, sostenuta dal P.M. Marco Gianoglio, il provvedimento di ritiro della patente sarebbe rimasto chiuso in un cassetto dell’ufficio del Maggiore Egidi, su ordine dell’allora Colonnello Zarbano, e notificato a Cabiddu lo stesso giorno, nel novembre del 2015, in cui quest’ultimo aveva terminato l’iter di revisione della patente, ovvero quando ormai aveva perso di efficacia.

In particolare, secondo l’accusa, i due ufficiali avrebbero atteso che il marito del Procuratore Capo si sottoponesse a un intervento chirurgico agli occhi (per via di un problema alla vista), atto propedeutico al completamento dell’iter di revisione della patente.

Un ritardo nella notifica che, di fatto, avrebbe evitato al marito del Procuratore il ritiro della patente. Il sospetto è che Cabiddu abbia ricevuto un trattamento di favore grazie al fatto di essere il marito di una delle massime autorità in provincia.

Il Colonnello Zarbano, in un primo momento estraneo alla vicenda, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati solo dopo che il Maggiore Egidi lo avrebbe chiamato in causa dichiarando al P.M. di “aver eseguito un ordine del suo diretto superiore”. Versione, quest’ultima, da sempre respinta dal colonnello Zarbano che si è fatto interrogare due volte dal PM e che ha negato ogni coinvolgimento.

L’inchiesta, avviata alcuni mesi fa, e nel corso della quale sono stati sentiti diversi militari in servizio a Imperia, tra i quali il comandante della Stazione Paolo Gianoli, oltre all’ex Procuratore Capo di Imperia Giuseppa Geremia, mai iscritta nel registro degli indagati, si è chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio. Il Tribunale di Torino ha già fissato l’udienza preliminare, che si terrà il prossimo 30 marzo.

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