5 Novembre 2024 17:21

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5 Novembre 2024 17:21

IMPERIA. INCHIESTA AUTOPSIE FANTASMA, UN MEDICO E UNA DIPENDENTE ASL VERSO IL PATTEGGIAMENTO/L’UDIENZA

In breve: Si è svolta questa mattina dinnanzi al giudice Paolo Luppi l'udienza preliminare nei confronti dei 10 imputati (5 medici) nell’ambito dell’inchiesta sulle autopsie “fantasma”
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Imperia. Si è svolta questa mattina dinnanzi al giudice Paolo Luppi l’udienza preliminare nei confronti dei 10 imputati (5 medici) nell’ambito dell’inchiesta sulle autopsie “fantasma” condotta dal Procuratore Capo Grazia Pradella e dal sostituto Marco Zocco coadiuvati dalla compagnia della Guardia di Finanza di Imperia. I certificati medici ritenuti falsi dalle fiamme gialle sono ben 139 di cui la metà sono ascrivibili al dott. Giuseppe Garo.

Nel corso dell’udienza i legali del dr. Francesco Traditi (Alessandro Moroni) e quello della dipendente amministrativa Stefania Stella (Alessandro Mager) hanno avanzato al giudice Luppi una richiesta di patteggiamento rispettivamente a un anno e 6 mesi e cinque mesi e 20 giorni di reclusione per le accuse di falso in atto pubblico.

Orlando Mandica, (difeso dall’avvocato Gabriele Cascino) accusato di esercizio abusivo della professione di addetto camera mortuaria ha chiesto la messa alla prova.

I legali degli altri imputati: Giuseppe Garo, 52 anni, medico legale, accusato di falso in atto pubblico, Alessandro Zaccheo, 41 anni, medico legale, falso in atto pubblico, Sandra Maria Motrini Gherardi, 38 anni, medico legale, falso, Claude Orengo, 42 anni, medico legale, falso in atto pubblico, Francesco Esposito, 58 anni, addetto camera mortuaria, concorso in falso, Leonardo Rosato, 59 anni, addetto camera mortuaria, concorso in falso, Liliana Allaria, 48 anni, legale rappresentante onoranze funebri, concorso in falso, hanno optato per l’eventuale dibattimento. Il giudice Luppi si è riservato di decidere sulle posizioni degli indagati durante la prossima udienza.

L’inchiesta vede anche imputata dirigente del settore medicina legale Simona Del Vecchio. L’ipotesi di reato è quella di falso in atto pubblico, “per avere emesso certificati di morte che attestano l’esame della salma laddove, invece, nel momento del rilascio del certificato, il medico legale si trovava in altro luogo”. Inoltre la Del Vecchio, difesa dall’avvocato Marco Bosio, dovrà rispondere anche di peculato per l’indebito utilizzo dell’auto di servizio.

La Del Vecchio e il dott. Traditi sono stati licenziati dall’azienda sanitaria locale mentre gli altri medici sono stati assegnati ad altri incarichi.

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