Oggi, giovedì 22 marzo, alla presenza dell’Ammiraglio ispettore della Capitaneria di porto di Genova Nicola Carlone e del Direttore generale Arpal Carlo Emanuele Pepe, è stata rinnovata la convenzione quadro fra l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure e la Direzione marittima della Liguria della Capitaneria; due fra i principali soggetti pubblici che – per propria mission – operano sul nostro mare.
Monitoraggio della qualità delle acque marino-costiere, della balneazione, controlli ambientali connessi ad operazioni di bonifica o dragaggi, attività di formazione comune, informazioni meteo aggiornate, supporto della modellistica: sono questi i principali temi dell’accordo che assicurerà la collaborazione fra Arpal e Capitaneria di Porto per altri tre anni, fino a tutto il 2020.
Mediamente negli ultimi tre anni sono state oltre 110 le uscite congiunte su tutto il Mar Ligure per i controlli della balneazione, a cui bisogna aggiungere le altre attività di controllo sopra e sotto la superficie dell’acqua (sia con i sub che con i Rov, i veicoli operativi pilotati da remoto), le esercitazioni anti inquinamento, le riunioni operative sui tavoli più disparati, gli interventi nelle manifestazioni divulgative e, per la prima volta in Italia, il monitoraggio a camino delle emissioni dei traghetti, un controllo sperimentale mai realizzato prima.
Al termine dell’evento l’Ammiraglio Carlone ha voluto sottolineare come la firma della convenzione “rappresenti non solo un segno di continuità nell’efficace collaborazione maturata negli anni tra le due Amministrazioni, ma anche un momento di concreto rafforzamento di quel reciproco supporto – operativo per la parte di Guardia costiera, scientifico per i tecnici di Arpal – che costituisce un modello virtuoso, sul panorama nazionale, per la migliore difesa dell’ambiente marino e costiero, nonché servizio di tutela del cittadino”.
In sintonia Carlo Emanuele Pepe: “La firma di oggi – ha commentato il direttore generale di Arpal – assume un valore ancora più importante che in passato: se infatti la Guardia costiera è riconosciuta a livello italiano come l’autorità a presidio di tutte le attività marittime connesse alla fruizione del mare, nella più ampia accezione del termine, solo dall’anno scorso la nostra Agenzia fa parte di un Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente creato con la legge 132 del 2016.
La Capitaneria di Porto di Genova ha un peso ben preciso nel panorama italiano, e sarei ben contento se, fra tre anni, si potesse arrivare a una simile convenzione con tutto Snpa, a partire proprio dall’esperienza ligure, una regione in cui i diversi enti collaborano a stretto contatto per ottimizzare le risorse e i servizi resi alla comunità”