Prende il via, prima sul territorio genovese e dalla prossima settimana in tutta la Liguria, la campagna informativa regionale “Batti il gioco. Puoi”. Cuore dell’iniziativa è il numero verde 800 185 448 dedicato alle problematiche connesse al gioco d’azzardo patologico: è gratuito da telefono fisso e cellulare, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 08.00 alle 18.00.
Il numero verde 800 185 448 permette di prenotare, anche in forma anonima, un incontro con operatori professionali su tutto il territorio regionale, senza prescrizione medica e senza dover pagare alcun ticket.
Per promuovere il numero verde la campagna prevede: a partire da domani, giovedì 28 marzo, la presenza di locandine sugli autobus Amt di Genova e, a partire dalla prossima settimana, la diffusione delle informazioni principali attraverso i canali social di Regione Liguria e tramite manifesti divulgativi che copriranno tutto il territorio regionale.
“Il numero verde vuole essere una linea aperta non solo per i giocatori patologici ma anche per tutta la loro rete familiare e amicale – commenta la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale – chiamando il numero verde 800 185 448 è possibile avere informazioni utili su come chiedere aiuto, essere informati sui servizi dedicati presenti sul territorio e richiedere anche un appuntamento con professionisti del settore. Resta inteso – aggiunge Sonia Viale – che è possibile presentarsi direttamente presso i servizi già attivi sul territorio”.
Il gioco d’azzardo rientra nei giochi di alea, il cui esito può essere determinato unicamente dalla sorte, come nel caso del lancio di una moneta. I giochi d’azzardo sono tutti quelli nei quali si gioca per vincere denaro e nei quali il risultato del gioco dipende, del tutto o in parte, dalla fortuna e non dall’abilità del giocatore.
Il giocatore d’azzardo patologico ha comportamenti compulsivi molto simili a quelli che si manifestano con l’abuso di sostanze stupefacenti. Il gioco d’azzardo porta con sé un rischio che, in particolari gruppi di persone ad alta vulnerabilità, può sfociare in una vera e propria dipendenza comportamentale.
La dipendenza si manifesta con un persistente bisogno di giocare e un aumento progressivo di tempo e denaro impiegati nel gioco, fino a condizionare in modo significativo tutti gli ambiti della vita (famiglia, lavoro e tempo libero).
Il numero verde 800 185 448 si inserisce nelle attività progettuali previste dal Piano Regionale Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) della Regione Liguria, che prevede attività di prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo patologico.
Queste attività sono finanziate dal Fondo per il gioco d’azzardo patologico del Ministero della Salute.
Dati nazionali
Secondo quanto riportato dal Dipartimento Politiche Antidroga nella Relazione annuale 2018 al Parlamento e dalla rilevazione IPSAD® (Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs) emerge che il 42,8% della popolazione italiana, corrispondente a circa 17 milioni di persone, ha giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi dodici mesi, in aumento di quasi 15 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione del 2013-2014. Lo studio indica inoltre che per il 2,4% dei giocatori il profilo di gioco risulta essere “a rischio severo” di gioco problematico e la quota di giocatori con profilo di gioco a rischio severo rilevata negli anni risulta in costante aumento.
I dati dello studio campionario ESPAD® (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) rivolto alla popolazione studentesca 15-19 anni, indicano che il 40% degli studenti italiani di età compresa tra i 15 e i 19 anni ha giocato d’azzardo durante l’anno.
Nonostante nel nostro paese sia illegale giocare per un ragazzo minore di 18 anni, si stima che 580.000 studenti minorenni abbiano giocato d’azzardo nel corso del 2017.
Dati regionali
Le richieste di cura sono costantemente in aumento e i soggetti in carico ai Servizi territoriali competenti sono passati da 116 nel 2011 a 371 nel 2018, con un picco di 408 nel 2017. Dal dato del 2018 emerge che la metà dei soggetti in carico appartiene alle classi di età dai 50 anni agli oltre 65 anni. Il 79% è di genere maschile, il 21% è di genere femminile.
Naturalmente il fenomeno è sottostimato e i soggetti che si rivolgono ai servizi preposti sono solo una modesta percentuale rispetto a chi ne ha realmente necessità.