24 Dicembre 2024 03:33

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Imperia: tensioni sull’ex Sairo. Comune stoppa progetto di riqualificazione, scatta il ricorso al Tar/Il caso

In breve: Il Comune di Imperia ha stoppato il progetto di riqualificazione dell'ex Sairo presentato dalla "Imperia Sviluppo", società la cui maggioranza è in mano alla Final Srl della famiglia Carli.

Il Comune di Imperia ha stoppato il progetto di riqualificazione dell’ex Sairo presentato dalla “Imperia Sviluppo”, società la cui maggioranza è in mano alla Final Srl della famiglia Carli.

Ex Sairo, stoppato progetto di riqualificazione: il caso approda al Tar

È approdato al Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria il progetto di riqualificazione dell’ex Sairo. La società “Imperia Sviluppo”, infatti, ha presentato ricorso contro il Comune per chiedere l‘annullamento del provvedimento del 14 gennaio 2019, emesso dal Settore Urbanistica e Patrimonio, in cui viene dato esito negativo alla valutazione preventiva sull’intervento di demolizione e di ricostruzione dello storico immobile in zona San Lazzaro.

Il motivo della bocciatura? Come si legge nella determinazione dirigenziale, il responso negativo è dovuto dal fatto che “dal punto di vista paesaggistico, il progetto architettonico ha ottenuto Autorizzazione paesaggistica estesa all’intero compendio immobiliare un tempo unitario (parte privata e parte comunale), la quale non può essere trasfusa un un titolo edilizio per una sola parte degli immobili interessati, se anche l’altra proprietà (parte comunale) non viene coinvolta con le necessarie opere di riqualificazione ambientale e ne venga assicurata convenzionalmente l’attuazione”.

Il Comune ha quindi deciso di resistere al ricorso al TAR della Liguria affidando l’assistenza legale all’avvocato Paolo Gaggero per un importo pari a 7.295,60 euro.

Avvocato Sandro Delbecchi, presidente Imperia Sviluppo

“Non c’è nulla da dire – ha affermato l’avvocato Sandro Delbecchi, contattato da ImperiaPost – Riteniamo il provvedimento del Comune di Imperia non sia corretto e abbiamo fatto ricorso”.

Riqualificazione Ex Sairo, il progetto

Lo scorso maggio 2018, la Soprintendenza aveva dato l’ok alla trasformazione del vecchio edificio dell’ex Sairo. Secondo il progetto dell’Imperia Sviluppo, sarà presente un ostello all’interno del quale troveranno spazio 20 camere da tre posti letto, 4 camere da 4 posti letto e 4 camere da 1 posto letto per un totale di 28 camere e 80 posti letto. All’interno saranno a disposizione anche aree comuni per la condivisione degli spazi. L’Ostello verrà realizzato nella sola parte di edificio storico Sairo risalente ai primi del 900.

La parte restante, quella a levante, verrà demolita. Verrà conferita in concessione al privato al quale verrà riservato il diritto di gestire funzionalmente e sfruttare economicamente l’opera, per un periodo concordato. Nell’area in questione dovrebbero sorgere varie unità immobiliari, residenziali e commerciali, tre parcheggi, uno privato pertinenziale, uno pubblico pertinenziale e uno pubblico, e un’isola pedonale.

L’intervento era stato poi inserito nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2018/2020, approvato in Consiglio Comunale, durante l’amministrazione Capacci, a fine maggio 2018. In quell’occasione, l’allora consigliere Comunale di Imperia Riparte, oggi assessore all’Urbanistica, Giuseppe Fossati, si era dimostrato polemico, in particolare a causa dell’eliminazione (da parte della Soprintendenza) della palestra dall’ultima versione del progetto.

Giuseppe Fossati

“Non siamo contrari al progetto nella sua interezza – ha spiegato il vice sindaco Fossati a ImperiaPost– ma crediamo sia necessario ridiscuterlo su alcuni aspetti, come ad esempio la palestra che nell’ultima versione, approvata dalla precedente amministrazione, non era più presente.

In più, il parere preventivo per il permesso di costruire è stato richiesto solo per la porzione di proprietà dell’Imperia Sviluppo. Non possiamo certamente essere d’accordo perché, in caso contrario, non tuteleremmo gli interessi del Comune.

“Inoltre, stiamragionando con la parte privata per una destinazione interamente pubblica di quell’area. E’ un ragionamento più ampio e complesso, tutto in divenire”.

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