Ha avuto luogo questa mattina, presso l’istituto Ruffini di Imperia, l’incontro di A.I.FO. con Padre Renato Kizito Sesana, missionario comboniano, giornalista e scrittore che dedica la sua vita per i bambini di strada in Zambia e in Kenya.
I ragazzi del triennio dell’istituto di Imperia e Pieve di Teco sono stati messi al corrente, grazie alle testimonianze e alcuni video di Padre Kizito, della situazione disperata in cui vivono i bambini dell’Africa e nello specifico della città di Nairobi, in Kenya.
Chi è Padre Renato Kizito Sesana?
Vive a Nairobi, in Kenya, dove ha fondato la rivista New People e la radio Waumini, radio ufficiale della CEI, dove sono finalmente ragazzi africani a parlare dell’Africa.
Proprio per questo suo grande impegno di dare dignità e voce al popolo africano ricevette il Premio di AIFO “Raoul Follereau sul Campo”.
Nel 1991 Padre Kizito fonda a Nairobi la comunità di Koinonia nel povero quartiere di Riruta dove collaborano con lui operatori locali e volontari italiani impegnati nel campo dell’assistenza ai bambini di strada, sviluppo, microcredito ed educazione alla pace.
Padre Renato Kizito
“Parleremo dei diritti dei bambini. Purtroppo diritti negati, vederemo un brevissimo filmato del lavoro che faccio con i bambini di strada a Nairobi, in Kenya.
Vedremo come tanti bambini che sono per la strada, senza la possibilità di essere curati e amati, non possono andare a scuola, non hanno sanità. Non hanno nessun tipo di cure.
Cerchiamo di intervenire su questo fatto. Purtroppo siamo consapevoli che il nostro intervento è minimo rispetto alle necessità di Nairobi e di tutta l’Africa”.
Susanna Bernoldi – AIFO Imperia
“Siamo veramente felice di avere qua oggi Padre Renato Kizito Sesana. È venuto qua per la veglia Diocesana missionaria.
AIFO da sempre porta testimoni nelle scuole, vogliamo che i ragazzi crescano sapendo che ci sono dei problemi, ma sapendo che se c’è l’amore e il rispetto si può risolvere.
Padre Kizito è un personaggio che AIFO ha sostenuto a Nairobi nella costruzione di questa grande casa di accoglienza per bambini di strada. Lo ha premiato anche per il lavoro che ha fatto come giornalista, creando una radio e un giornale scritto e parlato dai ragazzi africani”.
