“Ormai in Liguria sembra diventato usuale delegittimare i compiti della Polizia Penitenziaria” – Sull’argomento il Sappe lancia l’allarme sul carcere di Sanremo, che prosegue: “cresce il malessere da parte della polizia penitenziaria di Valle Armea, che si sente umiliata e sfiduciata dai vertici dell’istituto”.
Carcere di Sanremo: l’intervento del SAPPe
“A parere del SAPPe parrebbe vi siano delle infrazioni relazionate dagli agenti nei confronti di detenuti arroganti ed insofferenti al rispetto delle regole, tra le quali detenuti resisi protagonisti di azioni violente come aggressioni al personale o risse, e parrebbe che raramente vengono sottoposti a procedimento disciplinare, atto molto grave che invece di educare il detenuto al rispetto delle regole e del lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, ne legittima il comportamento”.
Afferma il sappe: “ci auspichiamo che non lo sia ma se così fosse ci troviamo di fronte ad una sorta di impunità nei confronti di detenuti violenti, determinata perché i procedimenti vengono archiviati per scadenza termini.
Il SAPPe punta il dito verso i vertici della Direzione che nulla organizzano per far si che i detenuti riottosi e violenti siano giustamente sanzionati. E’ strano ammetterlo purtroppo, ma agli occhi del personale, questo da la sensazione di essere alla mercé dei detenuti.
Diversa misura viene applicata nei confronti degli agenti.
Su questo versante pare infatti che il comando sia molto celere nel sanzionare i poliziotti penitenziari. “Due pesi e due misure”, insomma, i detenuti che aggrediscono, insultano e minacciano possono aspettare, meglio punire gli agenti, soprattutto se rappresentanti sindacali.
Queste sono le segnalazioni che giungono dal carcere di Valle Armea, un clima di sfiducia nei confronti degli agenti, quotidianamente impegnati a far rispettare le regole, generando sempre più malcontento e stress”.
Dura presa di posizione del Sappe: “Il mondo alla rovescia, ieri abbiamo assistito a quanto successo al carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove all’indomani delle rivolte carcerarie, a pagarne le spese d’immagine è sempre la polizia penitenziaria. A Sanremo vogliamo vederci chiaro ed auspichiamo una maggiore attenzione anche da parte dei rappresentanti delle istituzioni e dei parlamentari locali.
La dignità del lavoro del Poliziotto Penitenziario non ha paragoni, le vite umane salvate dai nostri colleghi, hanno nome e cognome ma nessuno ne parla”.