“Scuole aperte anche di sabato e domenica? Siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù”. Lo ha affermato il Ministro ai Trasporti Paola De Micheli in un’intervista a Repubblica.
Il Ministro ha illustrato gli scenari possibili in merito alla ripartenza in presenza delle scuole e alle modalità che potrebbero essere adottate per evitare assembramenti agli orari di entrata e uscita e a bordo dei mezzi pubblici.
Covid: scuola, parla il Ministro De Micheli
“Le scuole vanno riaperte quando ci sono le condizioni per riaprirle. Vediamo a che punto stanno, il 9 dicembre, i contagi. Scuole aperte anche di sabato e domenica? Sono decisioni che vanno condivise con tutto il Governo. Siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù.
Nessuno mi ha portato uno studio che dimostri che i trasporti sono la principale ragione della crescita della curva. Ho sentito troppi scienziati parlare a braccio, in questo periodo. Poiché la politica, però, non si muove solo per scienza esatta, ma anche per rassicurare i cittadini, vi dico che le Regioni hanno messo a disposizione quasi diecimila bus aggiuntivi in tutto il Paese con le risorse assegnate dal Governo. Sono pronti a scendere in strada, alcune città hanno già codificato le corse in più da fare.
Nonostante questo, non sarà possibile garantire il necessario distanziamento. Con 24 milioni di persone a bordo dei mezzi dimezzati (con capienza al 50%) non sarà possibile. Servirà dunque uno scaglionamento degli ingressi e delle uscite da scuola.
Dobbiamo spalmare l’entrata e l’uscita degli studenti sulle prime dodici ore della giornata, dalle 8 alle 20. Lo dicono le aziende di trasporto. È inutile inviare cinque bus ogni cinque minuti tra le 7 e le 7,25 se l’orario di ingresso per tutti è quello delle 8. Gli studenti si ammassano sulle ultime due corse, le 7,20 e le 7,25. Per arrivare a scuola dieci minuti prima della campanella, non mezz’ora prima”.