“È vietato e dannoso l’uso indiscriminato di riprese video-fotografiche dei nidi dell’avifauna selvatica, come indicato dalla Convenzione di Berna e dall’art.10 della legge regionale ligure n.29/1994. Occorre ribadire la nostra volontà di tutelare i nidi degli uccelli selvatici in generale e, nello specifico, nelle fasi di cova e della dipendenza dei nuovi nati dai genitori, ricordando il ruolo autorizzativo di Regione Liguria e impegnandoci a far rispettare pienamente le disposizioni normative vigenti”. Lo ha dichiarato il vice presidente di Regione Liguria Alessandro Piana, raccogliendo il grido d’allarme delle associazioni per prevenire eventuali criticità.
Dalla Lipu la preoccupazione per la sempre maggiore diffusione di droni per le riprese, che possono causare problemi ai volatili
In una nota della delegata Adelaide Ceciarelli, la Lipu ha infatti evidenziato una “crescente preoccupazione” in relazione “alla diffusione sempre più rapida dei droni usati per riprese anche in campo naturalistico, dove alcune specie di uccelli sono a più alto rischio di disturbi con danni per le nidificazioni, siano esse covate o nidiate; con l’evoluzione della tecnologia, nuovi sono anche i rischi connessi ai disturbi che questi apparati di pilotaggio possono determinare a causa di sorvoli prolungati, ripetuti e ravvicinati”.
Piana: “Fondamentale garantire la tutela dell’ambiente, la biodiversità e il patrimonio naturalistico della Liguria”
Il vice presidente Piana sottolinea quindi come sia “fondamentale garantire la tutela dell’ambiente, la biodiversità e il patrimonio naturalistico della Liguria. La Regione continua ad essere parte attiva di informazione sui possibili rischi e danni per l’avifauna pubblicizzando le leggi e gli obblighi vigenti per tutti, inclusi i possessori di patentino di droni, monitorando la situazione e la completa rispondenza del quadro normativo. Di fatto, in forza dell’articolo 10 già citato, queste attività di riprese fotografiche e video-cinematografiche sono consentite, ma – conclude – esclusivamente in un contesto di rispetto e ben delineato con autorizzazione della Regione Liguria per particolari motivi di professione o di ricerca scientifica a persone nominalmente individuate”.