Si spacciava per medico dentista pur non avendo mai conseguito la laurea. In realtà dopo aver messo a punto un’abile truffa e pertanto condannato, risultava irreperibile da alcuni anni.
Controllato alla barriera autostradale dalla Polizia di Frontiera è stato finalmente tratto in arresto ed assicurato alla Giustizia
Si tratta di Walter Nuvolara, nato a Treviso di anni 67, ricercato. Da tre anni pendeva un provvedimento restrittivo nei suoi confronti dovendo scontare la pena di circa un anno per esercizio abusivo della professione e truffa.
L’uomo, controllato di Poliziotti nei pressi della barriera autostradale a bordo di un pullman bulgaro proveniente dalla Spagna con destinazione finale Bulgaria, di sicuro non immaginava di incappare nelle fitte maglie dei controlli degli Agenti della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, diretti dal dr. Martino Santacroce, che hanno messo fine alla sua latitanza.
Per questo, dopo aver fatto perdere le sue tracce per anni, Walter Nuvolara si accingeva a far rientro in Italia, con ogni probabilità, nella città di Treviso.
I fatti risalgono al 2015: Il Nuvolara, unitamente ad un calzolaio suo concittadino, aveva prospettato ad un amico la possibilità di fargli conseguire on line l’ambita laurea in odontoiatria presso la prestigiosa Università Federico II di Napoli, rassicurandolo sulle modalità poiché, egli stesso, aveva studiato presso quell’ateneo svolgendo gli esami via internet. Avrebbe dovuto “solo” pagare gli esami.
L’incauto amico, che lavorava in uno studio dentistico in qualità di tecnico, desideroso di diventare a sua volta odontoiatra, iniziava a versare ai due amici alcuni cospicui acconti, fino a raggiungere la somma di 70 mila euro, praticamente i risparmi di una vita, per poter realizzare il sogno di sempre, senza immaginare che la “laurea” che avrebbe ottenuto altro non sarebbe stata che un pezzo di carta senza alcun valore.
Dopo la presunta iscrizione all’università, il povero tecnico iniziava a pagare e a studiare per sostenere le prove d’esame on line, ma le richieste di denaro divenivano sempre più pressanti tanto da destargli i primi dubbi.
I suoi dubbi trovavano conferma, i soldi servivano a “comprare” gli esami con la complicità di alcuni soggetti campani che avevano l’accesso al centro meccanografico di Roma per la produzione dei falsi attestati.
A quel punto il poveretto tentava di tirarsi indietro ma il meccanismo era ormai avviato e irreversibile. A quel punto la vittima denunciava l’accaduto e la Giustizia si metteva in moto.
Condotto negli Uffici del Settore di Frontiera venivano ultimate le procedure di rito e gli accertamenti dai quali emergeva, altresì, che il Nuvolara risultava indagato per minacce nei confronti di una sua concittadina.
Al termine delle formalità di rito il Nuvolara è stato tratto in arresto e condotto al Carcere di Marassi-Genova.