9 Novembre 2024 02:30

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9 Novembre 2024 02:30

Imperia: furbetti del reddito di cittadinanza, 24 persone denunciate dalla Guardia di Finanza. “Indebite percezioni per 206 Mila euro”/L’inchiesta

In breve: . E' stato inoltre individuato un soggetto che, già beneficiario del Reddito di Cittadinanza, aveva conseguito vincite "on line" per quasi € 44.000, omettendo di dichiararle nella domanda di accesso al beneficio.

I finanzieri del Comando Provinciale di Imperia, nell’ambito del dispositivo di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, operando in costante sinergia e collaborazione con INPS, hanno individuato 24 persone che, a vario titolo, hanno richiesto il reddito di cittadinanza pur non avendone i requisiti.

La concessione del beneficio in argomento, finalizzata a mitigare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale, è subordinata ad una serie di particolari requisiti — da possedere all’atto di presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio — di residenza, di soggiorno, di reddito e di patrimonio, nonché all’assenza di misure cautelari personali e condanne definitive, nei dieci anni precedenti, per una serie di gravi reati che prevedono pene dai 2 anni di reclusione fino all’ergastolo.

I responsabili, al termine degli accertamenti condotti, sono stati denunciati dai dipendenti Reparti territoriali (Compagnie di Imperia, San Remo e Ventimiglia) alla locale Autorità Giudiziaria, per aver dichiarato il falso nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (D.S.U.), attestando circostanze non vere, ovvero omettendo di dichiarare variazioni patrimoniali e reddituali intervenute durante il periodo di godimento del beneficio.

Molteplici e variegate sono state le false dichiarazioni presentate per accedere indebitamente ai contributi erogati

In ben 17 casi, è emerso che nelle domande presentate erano stati appositamente “dimenticati” alcuni componenti della famiglia, con relativi redditi e possidenze patrimoniali. Sono stati inoltre scoperti 6 soggetti, 3 di nazionalità italiana iscritti all’Anagrafe A.I.R.E., 2 rumeni ed 1 algerino, i quali non possedevano il requisito della residenza continuativa in Italia da almeno 2 anni.

La Legge infatti, circoscrive l’accesso al beneficio a coloro che, alla data di presentazione della domanda, risiedono in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo. E’ stato inoltre individuato un soggetto che, già beneficiario del Reddito di Cittadinanza, aveva conseguito vincite “on line” per quasi € 44.000, omettendo di dichiararle nella domanda di accesso al beneficio.

Per tutti i casi scoperti, la normativa prevede, oltre alla reclusione da 2 a 6 anni, anche l’immediata revoca del beneficio e la restituzione delle somme indebitamente percepite che ammontano complessivamente, nei casi fraudolenti accertati, ad oltre € 206.000.

L’indebito accesso a prestazioni assistenziali genera iniquità e mina la coesione sociale.

I risultati ottenuti testimoniano la costante attenzione del Corpo al corretto utilizzo delle risorse pubbliche, anche al fine di evitare che i benefici assistenziali vengano erogati a soggetti privi di titolo, invece che a coloro che ne hanno concretamente bisogno.

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