9 Novembre 2024 02:35

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9 Novembre 2024 02:35

Alassio: “PEACE”, l’artista Anais Tiozzo presenta la scultura. “Un messaggio di pace attraverso l’arte”

In breve: L’opera è visibile in galleria Artemy ad Alassio, dove sono esposte anche altre opere dell’artista, in via XX Settembre 130, sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00.

Si intitola “PEACE” la nuova opera dell’artista Anais Tiozzo. La realizzazione dell’opera risale ad alcuni mesi fa, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, e si è rivelata, con grande stupore della stessa artista, una inconsapevole creazione ad omaggio della popolazione ucraina.

L’opera è visibile presso la galleria Artemy ad Alassio, dove sono esposte altre opere dell’artista in collaborazione con i dipinti di Emanuela Congedo, in via XX Settembre 130, aperta sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00.

Inaugurazione sabato 2 aprile ore 16.00.

Ecco cosa racconta a ImperiaPost Anais Tiozzo, scultrice dall’attività ventennale.

“Quest’opera è nata in maniera spontanea – spiega l’artista – infatti l’ho iniziata due mesi fa e l’ho terminata un mese prima che iniziasse la guerra in Ucraina. Quando lavoro sono in uno stato meditativo e l’ho realizzata senza sapere cosa poi sarebbe diventata esattamente.

La scultura è alta 95 centimetri. Il materiale è argilla semi refrattaria decorata con la tecnica tradizionale per la ceramica, ossidi e pigmenti ceramici, con il mio stile personale contemporaneo.

Rappresenta un giovane uomo, da una parte il colore bianco è simbolo di candore e purezza della sua giovane età, dall’altra l’arcobaleno è simbolo per antonomasia della pace. Sul cuore c’è il profilo di donna con due colori, giallo e turchese, che, come ho realizzato successivamente, sono i colori della bandiera ucraina.

Quando l’ho creata, però, non pensavo all’Ucraina. Una volta terminata, l’ho portata al forno di Albisola per la cottura, visto la grandezza, e quando sono andata a ritirarla nel frattempo era scoppiata la guerra. Sono rimasta scossa io stessa per il segno profetico di quest’opera.

Credo sia fortemente evocativa della situazione attuale e il messaggio arriva diretto attraverso l’immagine, senza bisogno di spiegazioni. Si tratta di un modo di comunicare differente rispetto alla scrittura”.

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