“L’ipotesi di un nuovo centro è reale, serve un luogo. Bisogna ragionare rispetto alla necessità di garantire sicurezza ed evitare assembramento. Posso assicurarvi che già abbiamo delle idee e stiamo lavorando per arrivare molto presto all’individuazione di un luogo dove in sicurezza coniugheremo le regole innanzitutto umanitarie e di ordine pubblico”.
Queste le parole del Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa Giorgio Mulè, ospite oggi a Imperia, a margine della conferenza di presentazione del progetto di rigenerazione dell’ex Caserma Crespi.
L’emergenza migranti nell’estremo ponente della Liguria è in questi giorni più che mai al centro dell’interesse dell’opinione pubblica a seguito dell’ennesima tragedia che si è verificata lo scorso sabato, con l’investimento mortale di due giovani che stavano tentando di attraversare l’autostrada A10 a piedi.
Migranti morti a Ventimiglia: parla sottosegretario Mulè
Giorgio Mulè
“La notizia dell’investimento e della morte dei migranti successa in provincia di Imperia è una cosa che colpisce tutti e di fronte alla quale non c’è solo umana pietà ma una comprensione rispetto a quello che è accaduto.
La sicurezza è un mio pallino da quando ho una responsabilità istituzionale. Questa legislatura è iniziata con l’invio di 35 carabinieri in più al nostro comando provinciale, è proseguita con l’emergenza immigrati. Stamattina ancora una volta, con il Prefetto e con tutti i comandanti militari, carabinieri, esercito, finanza, con il Questore, ci siamo ritrovati per confrontarci sui prossimi passi. L’aliquota di Imperia dei militari è forse l’unica che non ha subito alcun decremento rispetto al contingente di strade sicure. Abbiamo confermato tutti i militari, addirittura abbiamo rinforzato il numero nel tempo. Adesso stiamo ragionando di qui a un immediato futuro di incrementare ulteriormente la presenza dei militari per presidiare meglio e bene ponte San Ludovico, San Luigi, la stazione di Ventimiglia, tutte le parti in cui sono impegnati i militari.
Devo dire con grande soddisfazione che il numero dei respingimenti, in un percorso virtuoso che si era avviato, anno su anno, tra marzo 2020/2021 a marzo 2021/2022, è in assoluta contrazione, addirittura del 50%. Gli ultimi numeri sono circa 2.280 in meno rispetto allo scorso anno. Questo ci fa dire che l’azione di prevenzione e non di contrasto è assolutamente eccellente, soprattutto per come si parlano e agiscono i vari corpi dello Stato.
C’è un problema che riguarda la progressione nel tempo della migrazione. Sappiamo che con l’avvicinarsi dell’estate non dobbiamo farci trovare impreparati. Su questo c’è certamente un’ottima interlocuzione tra la Prefettura, il Sindaco di Ventimiglia e le Istituzioni per fare in modo di non arrivare impreparati per affrontare quella che non dev’essere un’emergenza ma una gestione ordinata del flusso migratorio.
Per quanto riguarda la Francia siamo già intervenuti con decisione. Capisco che quando si guarda dall’altro lato si vedono soltanto muri o atteggiamenti che non sono quello che ci si aspetterebbe. Continueremo caparbiamente a lavorare per far ragionare di più e meglio gli amici francesi nel dover prendere atto che questa emergenza si affronta insieme e non soltanto da una parte con il pugno duro, ma solo con una virtuosa collaborazione che tutti ricerchiamo e che dev’essere raggiunta.
La situazione sta sfuggendo di mano? Sarei cauto per il lavoro che fanno i nostri. Sono d’accordo che serva un luogo. Abbiamo cercato nei mesi scorsi di non avere un centro unico, cercando una soluzione che risiedeva nel fatto che i singoli comuni stabilivano delle aree. Ad oggi devo dire che questa iniziativa procede con lentezza. L’ipotesi di un centro è reale, bisogna ragionare rispetto alla necessità di garantire sicurezza ed evitare assembramento e che si creino delle bolle in città per cui i cittadini sono preoccupati rispetto anche quello che si vede esternamente. L’ipotesi di un centro secondo me è quella che va ricercata sopratutto nell’immediato e su questo posso assicurarvi che già abbiamo delle idee e stiamo lavorando per arrivare molto presto all’individuazione di un luogo dove in sicurezza coniugheremo le regole innanzitutto umanitarie e poi di ordine pubblico”.