Vertice in Comune a Imperia nella serata di oggi, per affrontare il tema dell’emergenza idrica. La riunione è stata convocata d’urgenza dal sindaco e presidente della Provincia Claudio Scajola e ha visto la partecipazione di dirigenti, tecnici e amministratori dei comuni della Valle Impero.
L’interruzione notturna riguarderà Montegrazie, Moltedo, Pontedassio, Lucinasco, la zona industriale di Chiusanico e Chiusavecchia
Erano presenti, oltre al sindaco Scajola, l’assessore imperiese alla Protezione civile Simone Vassallo, Gianni Agnese sindaco Chiusanico, Ilvo Calzia sindaco Pontedassio, Marilena Abbo sindaco Lucinasco e il vicesindaco di Chiusavecchia, Giovanna Losno. Sono inoltre intervenuti Valerio Chiarelli direttore esecutivo di Rivieracqua, il segretario generale imperiese Rosa Puglia e la dirigente del settore Ambiente Nicoletta Oreggia.
Durante il vertice è emersa la grave criticità che interessa in questo momento l’acquedotto di Rezzo, che approvvigiona i territori coinvolti, che attualmente ha una produzione inferiore al 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nel corso della riunione sono stati concordati i seguenti provvedimenti:
- interruzione dell’erogazione nei territori interessati (Pontedassio, Lucinasco, Chiusanico zona industriale, Chiusavecchia e le frazioni di Imperia Sant’Agata, Montegrazie e Moltedo), dalle ore 22 alle ore 05, al fine di permettere l’accumulo di acqua e di garantire il regolare servizio idrico nel resto della giornata. La misura prenderà il via da domani, sabato 16 luglio;
- rimodulazione, d’intesa con le aziende, dei consumi da parte degli stabilimenti Clas e Merano. Rivieracqua concorderà nelle prossime ore le modalità operative per raggiungere una riduzione significativa, sino al dimezzamento;
- realizzazione di un collegamento d’urgenza tra l’acquedotto del Roja e il serbatoio sito sopra Sant’Agata, al fine di alimentare così le frazioni di Moltedo, Montegrazie, Sant’Agata e la zona collinare ad essa limitrofa. Oggi questo territorio è alimentato dall’acquedotto di Rezzo e dai pozzi sull’Impero;
- Riattivazione di alcuni pozzi dismessi sui torrenti Impero e Prino.
Spiega Claudio Scajola: “Il 20 luglio con il Presidente della Regione e con l’assessore alla Protezione civile e Lavori pubblici, Giacomo Giampedrone faremo in Provincia il punto sulla crisi idrica nel nostro Ponente e sulla necessità di impegnare nei tempi più brevi i finanziamenti dello Stato e l’anticipazione della Regione per l’acquedotto del Roja. Poi c’è un’emergenza più attuale che riguarda nel comune di Imperia l’ex comune di Sant’Agata, Montegrazie e Moltedo e c’è necessità quindi di trovare forme per garantire una costanza di acqua.
Abbiamo analizzato i diversi aspetti e abbiamo deciso un’interruzione dell’acqua in questi territori, a partire da domani sera, dalle 22 alle 5. Si ritiene che in questo modo si possa garantire il riempimento delle vasche che permetteranno di riuscire ad avere pressione durante il resto della giornata, senza dover avere interruzioni e nel contempo, grazie alla collaborazione delle due più significative imprese che hanno bisogno d’acqua in quella zona, che sono la Clas e Merano, ci sarà una forte diminuzione dei consumi, riorganizzando il loro modello produttivo e lo riusciranno a fare nei prossimi tre giorni.
Poi si devono riattivare con urgenza i pozzi dell’Impero, in disuso da anni. Ed è un lavoro urgente il collegamento del Roja alla vasca dei Bardellini, che oggi non è collegato e che serve a compensare la diminuzione di portata d’acqua che arriva dell’acquedotto di Rezzo.
Poi c’è la preoccupazione più grossa: cosa succederà quando aumenteranno ancora i consumi? Per adesso il Roja tiene e l’acqua c’è e quella che non si preleva va finire a bagno, in mare. Quindi il problema non è di non utilizzare l’acqua del Roja, che c’è, ma il problema è che questo acquedotto è pieno di buchi e ogni giorno ne scoppia un pezzo e quindi bisogna accelerare quel lavoro e poi c’è la necessità di andare a cercare l’acqua, con tante sorgenti che sono state trascurate nel tempo. Erano periodi di vacche grasse e si prendeva tutto dal Roja, anche se il costo di pompaggio e dell’elettricità era enorme e si è trascurata la ricerca di nuove fonti. C’è un enorme vantaggio che si può ottenere andando a prendere quella sorgente grossa nel pre-foro dell’Armo – Cantarana, che, se convogliata nel vecchio bypass, potrebbe dare molta acqua al nostro sistema“.