24 Dicembre 2024 02:49

24 Dicembre 2024 02:49

Imperia: presentato il prototipo del primo esoscheletro per l’abbacchiatura delle olive. Un progetto del Cipat (Cia) e dell’Università di Genova/Foto e Video

In breve: Le conclusione di tre anni di lavoro e studio presentate a Chiusavecchia nella sede della Fratelli Merano Spa

E’ arrivato il giorno della presentazione finale del prototipo di esoscheletro realizzato nell’ambito del SEOL (“Lo sviluppo degli esoscheletri passivi nello svolgimento delle principali operazioni colturali dell’olivicoltura ligure”).

Le conclusione di tre anni di lavoro e studio presentate a Chiusavecchia nella sede della Fratelli Merano Spa

Il progetto di cooperazione ha come capofila il CIPAT (Centro Istruzione Professionale e Assistenza Tecnica della Confederazione Italiana Agricoltori) di Imperia e come partner l’Università di Genova, l’Azienda Agricola Valle Ostilia di San Bartolomeo al Mare e la Cooperativa Olivicoltori Sestresi scarl, realizzato nell’ambito della misura M16.02 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria (“Supporto per progetti pilota e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”).

La presentazione con dimostrazione pratica in campo si è tenuta presso la Fratelli Merano Spa di Chiusavecchia. All’introduzione del Dott. Riccardo Giordano (CIA-CIPAT) è seguito l’intervento del Prof. Marco Testa (DINOGMI-UNIGE) dal titolo “Sovraccarico biomeccanico in Olivicoltura”, del Prof. Matteo Zoppi (DIME-UNIGE) su “Stato dell’arte dei dispositivi esoscheletrici”. L’Ing. Gabriele Reverberi (DIME-UNIGE) inoltre è intervenuto su “Sviluppo dei prototipi di esoscheletro SEOL” e il Prof. Francesco Crenna DIME-UNIGE su “Cinematica”.

Con questi esoscheletri appositamente studiati per l’olivicoltura e che probabilmente con qualche piccolo aggiustamento potranno essere utilizzati anche per molte altre attività agricole, la tecnologia esoscheletrica è stata trasferita dalle applicazioni industriali al settore agricolo, attraverso un approfondito studio del settore di contesto, con una riprogettazione appropriata e i corrispondenti adattamenti. Nello specifico il progetto si è basato sull’idea di studiare le tecnologie esoscheletriche passive esistenti, per realizzare un prototipo specifico per le necessità degli operatori olivicoli partendo dal supporto alle attività di abbacchiatura che presentano elevati regimi di affaticamento muscoloscheletrico, dovuto alle posture necessarie allo svolgimento del lavoro.

Riccardo Giordano, dirigente Cipat Cia Imperia

Spiega Riccardo Giordano, dirigente Cipat Cia Imperia: “Purtroppo noi abbiamo un territorio dove la meccanizzazione è quasi proibita, quindi abbiamo ribaltato il concetto e abbiamo cercato di meccanizzare le operazioni che l’operatore fa e ci è venuta in soccorso la tecnologia degli esoscheletri

Siamo partiti dal vedere se era possibile utilizzare quel tipo di tecnologia che nasce nelle grandi catene di montaggio delle automobili in operazioni in agricoltura che per noi in Liguria sono fondamentali. Tutto il lavoro del progetto, che è durato tre anni, è stato quello di verificare come poter trasferire quella tecnologia nelle operazioni che interessavano a noi. 

Ne è uscito fuori un prototipo che ci permette di fare molta meno fatica e di abbacchiare da terra tutte le olive, perché arriva fino quasi a cinque metri, con un risparmio di fatica e di infiammazione muscolo scheletrica enorme e quindi di consentire a tutti, anche ai più anziani, di proseguire in questa attività, che è la nostra tradizione, ma che è anche molto faticosa“.

Prof. Marco Testa dell’Università di Genova

Sottolinea il prof. Marco Testa dell’Università di Genova: “Noi abbiamo seguito tutta la parte delle indicazioni che nascevano dal vissuto dell’abbattitore di olive. Prima abbiamo fatto un’indagine su quello che erano i problemi che venivano manifestati dagli agricoltori cercando di classificare quelli più importanti, poi siamo passati attraverso l’analisi del gesto nell’ambito della raccolta delle olive, identificando quelli che erano le gestualità più a rischio per gli operatori e in base a questo, con la collaborazione degli ingegneri, abbiamo sviluppato una serie di strategie per diminuire i carichi che a livello muscolo scheletrico sono poi, per tutti, nel tempo e con alta frequenza, la causa dei disturbi muscolo scheletrici come la cervicale, le spalle e la schiena“.

Prof. Matteo Zoppi dell’Università di Genova

Dice il prof. Matteo Zoppi dell’Università di Genova: “Dall’idea abbiamo tirato fuori tante soluzioni e tanti modi di costruire un attrezzo che potesse sostenere l’abbacchiatore. Il risultato ci soddisfa molto perché quest’ultima versione è piaciuta anche agli agricoltori. Un lavoro impegnativo, ci sono stati 4 prototipi e 4 più uno per fare il sostegno dell’abbacchiatore e abbiamo fatto tante versioni diverse fino all’ultimo che è andato bene”. 

Alessandro Piana, vicepresidente della Regione e assessore regionale alle Politiche agricole

Sottolinea Alessandro Piana, vicepresidente della Regione e assessore regionale alle Politiche agricole: “Questa è una misura che ha visto la Regione, nella passata programmazione, impegnarsi per 5 milioni di euro, proprio per trovare dei progetti alternativi, per rendere l’agricoltura sempre più sostenibile e soprattutto sicura anche per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro

Questo progetto in modo particolare ha visto lo stanziamento di 350 mila euro ed è stato curato molto bene da tutti i partner, dalla Cia e gli altri e abbiamo già visto all’opera questo strumento che potrebbe essere veramente un’innovazione positiva per l’abbacchiatura e la raccolta delle olive

Mi auguro che si lavori sempre in questo senso, perché i fondi a disposizione anche nella nuova programmazione per le alternative di mercato e la meccanizzazione ci sono e quindi fa particolarmente piacere che i partner accettino la sfida per studiare nuove soluzioni“.

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