E’ stata attivata la rete di prevenzione del rischio legata all’eventuale arrivo sul territorio di persone provenienti dai Paesi in cui è diffuso il virus ebola. Lo rende noto l’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, che ha trasmesso a tutte le strutture sanitarie liguri il documento sul virus e la sorveglianza che deve essere attivata, elaborato dal settore prevenzione del dipartimento salute della Regione Liguria, con la partecipazione dei clinici delle discipline interessate.
“La probabilità di importare il virus nel nostro Paese e di conseguenza in Liguria è molto bassa – dice l’assessore Montaldo – tuttavia è necessario prevedere tutte le misure necessarie per affrontare un eventuale caso”.
La febbre emorragica si trasmette attraverso il contatto con sangue, secrezioni o altri fluidi biologici, tessuti e organi di pazienti infettati viventi o deceduti. L’incubazione può andare dai 2 ai 21 giorni (in media 5-7 giorni), a cui seguono manifestazioni cliniche come febbre, debolezza profonda, cefalea. I fenomeni emorragici, sia cutanei sia viscerali, compaiono in genere al sesto-settimo giorno. Si tratta di sanguinamenti prevalentemente a carico del tratto gastrointestinale e dell’apparato respiratorio. Per questo sono state studiate misure di controllo per tutti coloro che hanno soggiornato in Guinea, Liberia, Sierra Leone, Nigeria e Congo nei 21 giorni precedenti o per coloro che hanno avuto un contatto casuale con un probabile (o confermato) malato oppure un contatto stretto con un caso probabile o confermato. È previsto l’invio a domicilio di informazioni sui segni e sintomi a cui prestare attenzione nei 21 giorni successivi al rientro, inoltre i medici consultati dovranno segnalare i soggetti all’Asl di competenza e al centro di coordinamento della rete infettivologica regionale. In questo modo si formerà un database con classificazione di eventuali casi e le informazioni anagrafiche.
“Anche gli operatori del triage in pronto soccorso – spiega Montaldo – sono stati preparati con le domande giuste da porre a pazienti con febbre alta e sintomi sospetti”. In Liguria sono stati individuati 38 posti letto idonei a garantire adeguate condizioni di ricovero (13 al San Martino, 2 al Galliera, 13 a Sanremo, 3 al Gaslini, 3 a Savona e 3 alla Spezia). I provvedimenti adottati dalla Regione Liguria riguardano anche la gestione della protezione e della sicurezza del personale sanitario.