23 Novembre 2024 10:13

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23 Novembre 2024 10:13

Tangenti Imperia: nelle carte dell’inchiesta le tensioni interne al settore finanze del Comune. “Ho preferito andarmene, non avrei avallato spese prive di copertura”

In breve: A chiusura delle indagini emerge che due dipendenti, un funzionario e il dirigente, del settore finanze del Comune di Imperia hanno lasciato il Comune per contrasti con il Sindaco Claudio Scajola sulla gestione del bilancio del Comune di Imperia

Emergono nuovi particolari dalle carte dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti a Imperia. A chiusura delle indagini, infatti, emerge che due dipendenti del settore finanze del Comune di Imperia, il funzionario Fabrizio Acquarone e il dirigente Alessandro Natta, hanno lasciato il Comune per contrasti con il Sindaco Claudio Scajola sulla gestione del bilancio del Comune di Imperia. Entrambi in servizio presso il Comune dal 1996, hanno chiesto e ottenuto il trasferimento, accedendo alla mobilità, tramite concorso (vinto), tra il 2019 e il 2020.

Tangenti Imperia: nelle carte dell’inchiesta anche i dissapori nella gestione del Bilancio del Comune

Acquarone, oggi dipendente della Regione Liguria e responsabile servizi finanziari presso il Comune di Dolcedo, e Natta, oggi dirigente del settore finanze del Comune di Savona, sono stati sentiti dagli inquirenti come persone informate dei fatti su presunti illeciti nell’affidamento di appalti nel Comune di Imperia. 

Dalle loro testimonianze, entrambi spiegano di non di aver riscontrato anomalie nell’affidamento dei lavori da parte del Comune di Imperia, in quanto pratiche non di loro competenza, emergono dissapori con il Sindaco Claudio Scajola nella gestione del bilancio. I motivi? “Ho preferito andarmene perche non condividevo l’impostazione della spesa […] mi sarei trovato in difficoltà se avessi dovuto avallare certe decisioni sulle spese, anche perché eravamo sotto il controllo della Corte dei Conti […]” dice Acquarone ai Carabinieri che lo interrogano nel marzo del 2021. L’ex funzionario aggiunge che “non avrei avallato spese prive di copertura […] si tendeva a spendere nella speranza di realizzare un’entrata” e si dice perplesso del fatto “che il Comune possa aprire in continuazione cantieri, non posso sapere come possa avvenire”, con riferimento al piano di rientro approvato dalla Corte dei Conti, e che “questa impostazione è stato uno dei motivi che mi ha determinato a cambiare funzioni”.

Una versione, quella di Acquarone, confermata da Natta, che ai Carabinieri riferisce che “avrei dovuto certificare scelte contabili che per come venivano fatte mi avrebbero col tempo potuto creare dei problemi e che a suo modo di vedere la gestione del bilancio del Comune di Imperia era “in contrasto con le previsioni del piano di rientro approvato dalla Corte dei Conti”.

In particolare l’ex dirigente racconta che “il Sindaco pretendeva che tutti i fornitori venissero pagati al momento dell’emissione della fattura, invece io ritenevo che il pagamento dovesse essere oggetto di una programmazione, compatibilmente con la disponibilità di cassa e che il Comune riusciva a pagare i fornitori a vista e a far fronte alle spese obbligatorie  “aumentando l’anticipazione di tesoreria”, sistema che ha “comportato un aumento della esposizione bancaria del Comune che è stata oggetto di un rilievo della Corte dei Conti”.

Alessandro Natta nell’attuale tornata elettorale risulta candidato a sostegno di Enrico Lauretti, insieme ad altri dirigenti e funzionari che, negli ultimi anni, hanno lasciato il Comune di Imperia. 

 

 

 

 

 

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