22 Dicembre 2024 20:59

22 Dicembre 2024 20:59

Imperia: lettere contro i superiori, vice sovrintendente Polizia condannato per calunnia a 1 anno e 8 mesi

In breve: Un anno e 8 mesi di carcere, pena sospesa. Così si è chiuso il processo, in Tribunale a Imperia, che vedeva sul banco degli imputati un vice sovrintendente della Polizia di Stato, L.D., 47 anni.

Un anno e 8 mesi di carcere, pena sospesa. Così si è chiuso il processo, in Tribunale a Imperia, che vedeva sul banco degli imputati un vice sovrintendente della Polizia di Stato, L.D., 47 anni, accusato di calunnia per alcune lettere (una anonima e tre riservate) che accusavano due superiori di comportamenti illeciti durante l’orario di servizio.

Imperia: agente di Polizia condannato per calunnia

Teatro dei fatti il Commissariato di Ventimiglia. Nel 2016 erano state recapitate alcune lettere alla Questura di Imperia, denunciando comportamenti illeciti da parte di due agenti in servizio presso il Commissariato, Ispettore Capo e Sovrintendente Capo. In particolare, negli esposti erano contenuti riferimenti a condotte illecite sugli orari di servizio (al bar o in palestra durante il lavoro) e nella conduzione delle indagini (tra gli episodi contestati la mancata presa in carico di denunce).

A seguito degli esposti erano stati avviati gli accertamenti del caso, prima a cura del dirigente del Commissariato di Ventimiglia, Saverio Aricò e, successivamente, su disposizione della Procura, del Commissario Capo della Squadra Mobile Giuseppe Lodeserto.

Accertamenti che hanno dato esito negativo, portando così a una successiva indagine per calunnia, inizialmente contro ignoti, e in un secondo momento, contro il 47enne vice soprintendente del Commissariato di Ventimiglia, ritenuto, a seguito di perizie calligrafiche, l’autore delle lettere.

Al termine della requisitoria il Pubblico Ministero, Francesca Dentis, aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi di carcere, mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Raffaele Tecce del foro di Avellino, aveva chiesto l’assoluzione (“le missive raccontano fatti che l’istruttoria dibattimentale ha dimostrato veri“). Al termine della Camera di Consiglio il giudice monocratico Antonio Romano ha condannato il  vice sovrintendente a 1 anno e 8 mesi disponendo un risarcimento danni da 8 mila euro ciascuna alle parti civili. 

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