Si è tenuta questa mattina, in Tribunale a Imperia l’udienza preliminare relativa all’inchiesta sull’appalto Seris per le pulizie degli stabili comunali. Davanti al Gup Anna Bonsignorio sono comparsi l’ex consigliere comunale Giuseppe Falbo, accusato di turbativa d’asta, e gli ex componenti del cda Seris, Barbara Nani, Paolo Petrucci e Simone Motzo, accusati di abuso d’ufficio.
Imperia: appalto Seris, udienza preliminare rinviata al 16 ottobre
Nel corso dell’udienza odierna Barbara Nani, ex presidente della Seris, difesa dall’avvocato Carlo Fossati, ha formalizzato la richiesta di rito abbreviato e ha rilasciato dichiarazioni spontanee (Pm Lorenzo Fornace).
Sono rimasti invece fuori dall’aula gli altre imputati, Paolo Petrucci, difeso dall’avvocato Maurizio Temesio, Simone Motzo, difeso dall’avvocato Sandro Lombardi, e Giuseppe Falbo, difeso dall’avvocato Loredana Modaffari, che hanno scelto la formula del rito ordinario.
Il giudice Anna Bonsignorio, una volta sentite le dichiarazioni spontanee ha rinviato al prossimo 16 ottobre per la discussione del rito abbreviato di Barbara Nani e per sciogliere le riserve sulla posizione degli altri tre imputati, proscioglbimento o rinvio a giudizio.
La posizione di Giuseppe Falbo
Le accuse più pesanti sono rivolte all’ex consigliere comunale Giuseppe Falbo che, lo ricordiamo, non si è ricandidato nell’ultima tornata elettorale.
Secondo la Procura Falbo “turbava una gara ristretta per conto di una Pubblica Amministrazione”.
In che modo? Secondo gli inquirenti “faceva pervenire un’offerta anormalmente al ribasso, tanto da determinare il Consiglio di Amministrazione di Seris a richiedergli chiarimenti e giustificazioni in ordine alla congruità dell’offerta […] giustificazioni a fronte delle quali la consulente del lavoro di Seris rilevava, e segnalava al proprio cliente […] il mancato rispetto dei minimi retributivi previsti dal CCNL imprese artigiane applicato ai dipendenti di Clean Star (ciò che avrebbe dovuto comportare l’esclusione dalla gara)”.
Il punto nevralgico dell’inchiesta e dell’intero impianto accusatorio è quello successivo.
“Evidentemente informato da qualcuno della violazione rilevata dalla consulente del lavoro – prosegue la Procura – la contattava telefonicamente nel pomeriggio del 25.9.2020 per sapere quali fossero le criticità riscontrate; la consulente, previa informazione circa la richiesta di Falbo al presidente del CdA di Seris, Barbara Nani, che nulla obiettava all’interlocuzione, informava Falbo del mancato rispetto nell’offerta dei minimi contrattuali previsti dal CCNL applicato dalla sua ditta […] A questo punto (Falbo, ndr) faceva pervenire una nuova offerta anomala […] con la quale, per poter rispettare i minimi contrattuali, rivoluzionava la tipologia di personale da impiegare […] ed otteneva così l’aggiudicazione del servizio”.
Secondo la Procura, inoltre, Falbo “ometteva di presentare a Seris il D.G.U.E. (Documento di Gara Unico Europeo) nel quale avrebbe dovuto dichiarare l’insussistenza di qualsiasi causa di conflitto legata alla partecipazione alla procedura di gara. Conflitto atipico in realtà esistente stanti i rapporti economici intercorrenti con il consigliere di amministrazione di Seris Simon Pietro Motzo (la Clean Star di Falbo svolgeva servizio di pulizia sia presso il ristorante che presso l’abitazione di Motzo)“.
Le posizioni di Barbara Nani, Paolo Petrucci e Simone Motzo
I tre ex consiglieri del cda Seris sono accusati di abuso d’ufficio per non aver escluso dalla gara d’appalto, viste le criticità emerse, la ditta Clean Star Di Giuseppe Falbo.
“In concorso tra loro […] – contesta la Procura – nell’esercizio delle loro funzioni […] sebbene Motzo formalmente non avesse fatto parte della commissione giudicatrice della gara […] in violazione di norme di legge, omettendo di escludere la Clean Star di Giuseppe Falbo dalla gara […] attesi la situazione di conflitto di interessi ‘atipico’ emersa tra lo stesso ed il consigliere di amministrazione Simon Pietro Motzo, il costo del personale indicato nell’offerta che era inferiore ai minimi salariali retributivi […] la mancata presentazione da parte di Falbo del D.G.U.E., ed anzi aggiudicando il servizio alla menzionata Clean Star, intenzionalmente procuravano a Giuseppe Falbo ed alla Clean Star un ingiusto vantaggio patrimoniale al contempo arrecando un danno ingiusto alle altre società che avevano presentato offerte”.
Il consiglio comunale, il 26 marzo scorso 2022, ha bocciato la contestazione di incompatibilità per il consigliere comunale Giuseppe Falbo in relazione all’applicazione dell’art. 69 del Testo Unico degli Enti locali. Il consigliere è così rimasto in carica, pur se aggiudicatario, con la sua ditta, dell’appalto pulizie indetto dalla Seris, società al 100% comunale. Lo stesso Sindaco Claudio Scajola nell’ambito della discussione aveva espresso pubblicamente dubbi su eventuali incompatibilità.