16 Novembre 2024 08:25

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16 Novembre 2024 08:25

L’odissea di un imperiese per una matricola errata del fucile: prosciolto in Tribunale “perché il fatto non sussiste”/La storia

In breve: L'uomo era stato denunciato dai carabinieri, ma i suoi legali, Fabrizio De Nicola e Diego Landolfi, hanno dimostrato la sua buona fede

E’ una vicenda davvero singolare quella che ha visto protagonista un imperiese. Oggetto dell’odissea il numero di matricola di un fucile riportato in modo sbagliato nella denuncia.

Il numero di matricola del fucile è errato: imperiese denunciato e assolto in Tribunale

A seguito di un controllo in materia di detenzione di armi da caccia, svolto dai Carabinieri in un piccolo comune della provincia di Imperia, all’imperiese era stato contestato il possesso di un’arma non denunciata e lo smarrimento di un’altra arma denunciata, con il conseguente sequestro dell’arma ritenuta non denunciata e la revoca di ogni permesso per la detenzione di armi. Il giudice del Tribunale di Imperia ha disposto il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”. Si è infatti appurato che si è trattato di un grosso equivoco, nato da alcuni numeri di matricola di un fucile riportati in modo errato sulla denuncia di possesso.

Protagonista della vicenda kafkiana un imperiese difeso dagli avvocati Fabrizio De Nicola del Foro di Savona e Diego Landolfi del Foro di Imperia. I legali hanno dimostrato come l’arma non risultata denunciata appariva tale solo perché erroneamente dichiarata con altro numero di matricola. Un errore nato a seguito del passaggio di proprietà dell’arma in questione, del quale non si erano accorti né il venditore, né il compratore e neppure le forze dell’ordine che avevano registrato la denuncia di possesso.

I Carabinieri, non avendo rinvenuto tra le armi regolarmente detenute dal cittadino quella con la matricola erroneamente dichiarata, avevano anche contestato lo smarrimento della stessa. Per riuscire a risolvere la questione, i legali hanno prodotto la documentazione ottenuta dalla fabbrica italiana produttrice delle armi oggetto di contestazione, che ha evidenziato, da un lato la non presenza sul territorio nazionale del fucile identificato con la matricola errata (ceduta molti anni prima negli Stati Uniti) e, dall’altro la vendita, avvenuta nel lontano 1958, dell’arma rinvenuta presso il cittadino ma denunciata con matricola diversa dalla effettiva.

Le ragioni prodotte dalla difese in fase di indagini preliminari non erano state prese in considerazione e si è dovuti giungere al giudizio davanti al Gup. Il GUP del Tribunale di Imperia, letta attentamente la documentazione prodotta dalla difesa e ascoltati i legali dell’imputato, ha deciso per la sentenza di “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”.

Il Giudice ha quindi acclarato che il fucile era stato regolarmente denunciato, seppur con la matricola non corretta, mentre l’ipotetica arma con matricola erroneamente dichiarata in sede di denuncia, essendo di fatto lo stesso fucile, non poteva essere stata detenuta, smarrita e quindi mal custodita.

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