24 Novembre 2024 01:33

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24 Novembre 2024 01:33

Andora: acqua salata dai rubinetti, Rivieracqua rischia di dover pagare 20 milioni di euro di danni ai cittadini. Clamorosa sentenza del Giudice di Pace di Savona

In breve: Rivieracqua "colpevole di gravi inadempienze", condannata al "risarcimento del danno" e alla restituzione dei canoni di depurazione dal 2017"

Su Rivieracqua, la società pubblica di gestione del ciclo idrico imperiese e andorese, si è abbattuta un’altra tegola, molto pesante per i negativi riflessi economici che potrebbe avere per la società, già abbastanza compromessa da questo punto di vista. Il Giudice di Pace di Savona ha infatti riconosciuto Rivieracqua come colpevole di “un grave inadempimento nell’erogazione del servizio dell’acqua ad Andora”. 

Rivieracqua “colpevole di gravi inadempienze”, condannata al “risarcimento del danno” e alla restituzione dei canoni di depurazione dal 2017″

La sentenza firmata dal Giudice di Pace Maria Clementina Traverso, condanna anche Rivieracqua “alla restituzione delle somme indebitamente riscosse durante il periodo di crisi idrica“, riconoscendo il diritto degli utenti ad esigere “il risarcimento del danno per aver acquistato bottiglie di acqua minerale a causa della non potabilità dell’acqua stessa e al rimborso dei corrispettivi pagati per la depurazione dal 2017”.

Sottolinea Assoutenti: “Dopo due anni di battaglie e manifestazioni da parte delle tre associazioni di consumatori, il 10 maggio, è arrivata la pronuncia del Giudice di Pace di Savona, Maria Clementina Traverso, che ha messo in risalto il grave inadempimento nell’erogazione del servizio dell’acqua da parte di Rivieracqua S.p.a, condannandola non solo alla restituzione delle somme indebitamente riscosse durante il periodo di crisi idrica ma riconoscendo il diritto degli utenti ad esigere il risarcimento del danno per aver acquistato bottiglie di acqua minerale a causa della non potabilità dell’acqua stessa e al rimborso dei corrispettivi pagati per la depurazione dal 2017.

Una sentenza che fa ben sperare i cittadini andoresi dopo anni di sofferenza per l’acqua salata e la mancata depurazione dei reflui che li ha colpiti nelle estati del 2022 e del 2023. L’avv. Giulio Muzio, legale di Onda Ligure- Consumo &Ambiente e Assoutenti si ritiene pienamente soddisfatto del risultato conseguito e della sensibilità dimostrata dall’organo giudiziario per la tematica della tutela dell’acqua come bene comune e dell’ambiente.

Da uno studio realizzato dalle tre associazioni di consumatori emergono le seguenti stime di spese risarcitorie (oltre che quelle legali): 12 mila utenze interessate, rimborso medio per ciascuna utenza circa 2000 euro e oltre 20 milioni di euro di richiesta complessiva.

Un percorso, quello che arriva fino alla sentenza, costellato di battaglie e richieste nell’interesse dei cittadini danneggiati. Un importante passo nel luglio del 2023, quando le associazioni, con il sostegno del sindaco di Andora Mauro Demichelis, chiesero allasocietà idrica la moratoria delle bollette per gli utenti di Andora, evidenziando che cittadini e attività non potevano pagare per un servizio non goduto. Altro passo decisivo, a gennaio 2024, la proposta da parte delle associazioni di un protocollo risarcitorio che evitasse le azioni legali. Fino alla storica sentenza”.

Commenta Furio Truzzi, presidente ligure di Assoutenti: “Facciamo nuovamente appello all’Ato e a Rivieracqua a sottoscrivere il protocollo risarcitorio per evitare una raffica di cause a tutela degli utenti e inoltre auspichiamo la sospensione immediata dei corrispettivi per la depurazione sin dalla prossima bolletta come attuato nelle società idriche nell’Ato genovese”.

Le associazioni Assoutenti e Onda Ligure Consumo & Ambiente sul tema dei corrispettivi di depurazione intendono avviare iniziative a tutela degli utenti dei comuni di Alassio, Albenga, Pietra Ligure e la Val Maremola sull’esempio di quanto raggiunto con Iren e Ato genovese per gli utenti di quei territori.

Sottolinea il vicesindaco di Andora Paolo Rossi“Ora che l’emergenza idrica è superata e il problema dell’acqua salata quasi dimenticato. La sentenza che impone a Rivieracqua il rimborso delle bollette emesse e il ristoro dei danni subiti dai cittadini, non fa che confermare l’inadeguatezza del gestore che ha lasciato al suo destino il comune di Andora.

Nessuno di Rivieracqua, pur avendo piena responsabilità di gestione, e nessuna istituzione, dall’Ato alla Regione, è venuta ad Andora e ci ha messo la faccia, lasciando che su Mauro Demichelis e Paolo Rossi, amministratori cittadini, ricadessero le conseguenze di una serie di dissennate scelte fatte dal gestore, che hanno provocato anche una prolungata interruzione nell’erogazione dell’acqua nelle frazioni.

L’amministrazione Andorese ha fatto cose eccezionali. Ha assorbito la rabbia delle persone ed è riuscita a mettere in funzione un dissalatore che è stato osteggiato in tutti i modi da troppe persone. Le persone possono fare la differenza, ad Andora abbiamo toccato con mano l’inefficienza di troppi dirigenti a tutti i livelli”.

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