Tribunale pressoché deserto questa mattina a Imperia a causa dello sciopero indetto dai magistrati onorari dal 20 al 24 ottobre. Il motivo di questa agitazione risiede nel fatto che il magistrato onorario si è trasformato in un magistrato stabilmente addetto all’esercizio della giurisdizione, a fronte del pagamento di un gettone giornaliero e onnicomprensivo di appena 98 euro considerato offensivo della dignità professionale. Inoltre si rivendica il fatto che i magistrati onorari svolgono le loro funzioni senza una adeguata tutela previdenziale e assistenziale.
Ecco il testto dell’associazione UNIMO completo che spiega le motivazioni dello sciopero.
La associazione UNIMO. Premesso
– che tra gli obiettivi primari dichiarati dal Governo Renzi rientra quello di smaltire l’arretrato della giustizia civile – e recentemente a questo precipuo fine è stato pubblicato il decreto legge 132/2014 – nonche’ quello di eliminare il fenomeno del precariato nel mondo del lavoro;
che tale finalità certamente è da condividere anche in ragione delle innumerevoli condanne ad un’equa riparazione per la violazione del termine ragionevole di durata dei processi, da parte sia delle Corti d’Appello italiane sia della Corte europea dei diritti dell’uomo, che comportano un grande esborso economico da parte dello Stato : a ottobre del 2013 il debito accumulato, al netto degli equi indennizzi già pagati, ammontava a 387 milioni di euro;
che già da tempo si era sottolineato da parte dei vari soggetti rappresentativi degli operatori della giustizia che la soluzione del problema non poteva peraltro rinvenirsi unicamente nel reclutamento ordinario dei magistrati di ruolo, tanto piu’ che le procedure di selezione impegnano un lasso temporale di oltre quattro anni dalla pubblicazione del bando all’immissione in ruolo dei vincitori;
che nemmeno i concorsi susseguitisi negli ultimi anni sono stati in grado di fornire sufficienti garanzie di celerita’ nonche’ di coprire i posti messi a concorso, nonostante il notevole afflusso di candidati;
che la giustizia presso i tribunali ordinari e le procure della Repubblica è oggi amministrata anche grazie all’apporto dei magistrati onorari i quali con il loro impegno assicurano la trattazione di materie ben piu’ ampie di quelle devolute sino al 1999 ai soppressi uffici di pretura: la presenza del pubblico ministero nelle udienze penali monocratiche e’ garantita pressoché esclusivamente dai vice procuratori onorari, nella misura di oltre il 90% delle udienze; quanto ai giudici onorari di tribunale, costoro vengono impiegati per le importanti funzioni giurisdizionali con propri ruoli e responsabilità pari ai giudici professionali, e concorrono, unitamente ai giudici di pace, alla definizione di oltre la meta’ del contenzioso complessivamente evaso negli uffici giudiziari di primo grado nonostante spesso vengano utilizzati molto al di sotto delle loro potenzialita’ da parte dei capi degli uffici ;
che il magistrato onorario si è di fatto trasformato in un magistrato stabilmente addetto all’esercizio della giurisdizione, a fronte del pagamento per l’attivita’ svolta previsto in un gettone giornaliero e onnicomprensivo di appena € 98,00 al lordo dell’Irpef e delle altre imposte sul reddito, compenso gravemente offensivo della dignità professionale, che non viene peraltro corrisposto per le giornate di lavoro effettivamente svolte per lo studio preliminare dei processi chiamati in udienza e per la redazione dei numerosi provvedimenti istruttori o definitori emessi dai giudici al di fuori dell’udienza, tra cui, si badi bene, le sentenze;
che i magistrati onorari svolgono le loro funzioni senza alcuna adeguata tutela previdenziale e assistenziale, al di fuori quindi delle garanzie previste dagli artt. 36 e seguenti della Costituzione;
Tale “status” prendeva origine dall’emergenza determinatasi con la soppressione delle preture e avrebbe dovuto trovare soluzione attraverso il varo di un riordino della magistratura onoraria, nei termini disposti dal decreto legislativo 51/1998, entro e non oltre il 2 giugno 2004; tuttavia, al fine di garantire la funzionalità del sistema giudiziario tramite il persistente esercizio delle funzioni giurisdizionali da parte dei magistrati onorari, tale termine legale e’ stato piu’ volte differito e, da ultimo, posticipato al 31 dicembre 2015, di fatto perpetuando una condizione di precarietà già censurata dalla Corte Costituzionale;
che incentivare l’impiego quotidiano dei got e dei vpo, nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, nel rispetto del proprio ruolo, permetterebbe l’azzeramento dell’arretrato giudiziario civile e penale dei Tribunali, come e’ accaduto dove l’impegno organizzativo ha seguito tale indirizzo, anche nel rispetto del principio di buona amministrazione che prevede il miglior utilizzo delle risorse a disposizione;
che, dato atto di questo, il Ministro Orlando aveva manifestato la volontà di addivenire ad una riforma della magistratura onoraria che realizzasse al contempo sia gli obiettivi di smaltimento dell’arretrato e di efficienza della giustizia che l’eliminazione della condizione di precarietà lavorativa dei magistrati onorari, mediante la riforma prospettata, da elaborarsi attraverso la costituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione delle associazioni rappresentative;
che nonostante i vari incontri e le linee guida della riforma gia’ concordate e pubblicate ufficialmente sul sito giustizia.it , alla riunione del 12/9/2014 il Ministro riteneva che non fosse piu’ prospettabile il rinnovo degli incarichi sino ad età pensionabile, che avrebbe consentito continuità delle funzioni giurisdizionali dei piu’ giovani ( stante la loro perdita di chance lavorativa per l’esercizio prolungato e prevalente – od esclusivo – delle funzioni onorarie), efficienza (per evitare la necessità di tirocini ad ogni nuova immissione), uso corretto delle professionalità acquisite ed eliminazione progressiva della precarietà di Stato;
che allo stato attuale delle trattative, nonostante le reiterate convocazioni, nessuna precisazione in ordine al trattamento economico e previdenziale, e nessuna trattativa sul punto è stata accennata, il che e’ elemento di notevole allarme .
A questo punto le domande sono molte:
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come è possibile inserire una riforma completa in tempi brevi quando ancora non sono stati precisati gli esatti termini temporali ed economici nell’ambito della avviata concertazione, e nonostante le linee guida rese pubblicamente?
Quale sarà l’impianto della riforma elaborato oltre – e speriamo non contro – gli spunti di riflessione inviati dalle associazioni di categoria? Sara’ il prodotto di valutazioni avulse dagli obiettivi dichiarati dal Ministro e dal Governo stesso (efficienza e inquadramento del precariato) ?
Tutto cio’ lede ancora una volta la dignità di chi esercita da anni funzioni giurisdizionali, con responsabilità ed incarichi che a volte possono porre a rischio la vita dei magistrati onorari, cosi’ come accade per i magistrati professionali, nel colpevole silenzio di chi amministra il potere.
Preoccupa allo stato l’incertezza del progetto di riforma, considerato anche che, come ha ricordato lo stesso Ministro, la magistratura onoraria non ha molti amici. Speravamo nella sua volonta’ di riconoscerci uno status decoroso.
Per questi motivi,
UNIMO
Proclama l’astensione dalle attività giudiziarie nei giorni dal 20 al 24 ottobre 2014, secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
Il presente comunicato verra’ trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, ai Capi degli Uffici Giudiziari ed agli organi di stampa.