28 Dicembre 2024 15:38

28 Dicembre 2024 15:38

PROCESSO PORTO IMPERIA. TUTTI ASSOLTI. RANISE (FI): “CREATO CLIMA AVVELENATO IN CITTÀ SOLO PER CONQUISTARE IL POTERE”

In breve: Il consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia Antonello Ranise ha preso posizione in merito alla sentenza di assoluzione per tutti gli imputati nell’ambito del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato relativo al porto di Imperia

Antonello Ranise

Il consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia Antonello Ranise ha preso posizione in merito alla sentenza di assoluzione per tutti gli imputati nell’ambito del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato relativo al porto turistico di Imperia.

Chi ricorderà quanto da me più volte ribadito in passato, e sono ormai passati anni, ovvero che prima di esporre alla gogna mediatica un qualsiasi imputato bisogna aspettare il tempo dell’accusa, quello difesa e infine del giudizio, non potrà che, tardivamente, darmi ragione. Il Tribunale di Torino ha avuto il coraggio di studiare le carte e i fatti senza pregiudiziali. E ciò rende merito alle stesse istituzioni. Tuttavia il piano giudiziario, sfruttato cinicamente per fini politici, ha messo in ginocchio la città e ha rappresentato il punto più basso mai raggiunto dalla politica locale. Lo voglio dire senza alzare inutilmente i toni ma con estrema fermezza. Si è creato ad arte un clima avvelenato e diffamatorio, da caccia al streghe, al solo scopo di conquistare il potere in città. Tutto ciò non è avvenuto per caso, a partire dall’esposto alla procura per il ben noto capannone ‘non conforme’, dipinto come simbolo di corruzione e malaffare, fino al sistematico discredito gettato su una classe politica che fino ad allora aveva operato in modo costruttivo, cambiando in meglio il volto della città e che da allora, del tutto ingiustamente, è stata considerata da una parte dell’opinione pubblica in qualche modo connivente.

Sono ben noti gli attori di tale disegno, tutti ora ben sistemati in poltrone di potere e sottopotere, alla faccia del cambiamento tanto sbandierato. Ma la politica, quella vera, non si fa nelle aule dei tribunali, e do atto a diversi esponenti dell’ex opposizione, che non cito per ovvi motivi di riservatezza, di avermelo più volte riconosciuto e ribadito. E sia ben chiaro che non è mia intenzione difendere o auspicare un ritorno di Caltagirone, che non conosco, non ho nessuna intenzione di conoscere e verso il quale, almeno per come appare come personaggio pubblico, non nutro alcuna simpatia. Nel frattempo però sono successe molte, troppe cose. il Porto si è fermato, i lavori si sono arenati, una decina di persone sono state indagate e sbattute in prima pagina alla stregua di criminali, le stesse persone che poi, dopo tre anni, sono state assolte perché il fatto non sussiste, non per un qualche cavillo legale. La città ha subito danni incalcolabili, in termini politici, occupazionali ed economici, ancora più intollerabili se si pensa all’occasione che si è persa in un periodo di crisi sistemica. Molti investitori sono fuggiti, altri hanno perso centinaia di migliaia di euro, venendo così a mancare un’occasione irripetibile di crescita e di sviluppo per la città, specie per i giovani. E’ del tutto evidente che ora bisogna fare tutto il possibile per terminare un’opera che può rappresentare l’unica opportunità di salvezza per la nostra città. Ma i fatti e la realtà storica di come realmente andarono le cose non devono essere dimenticati.

Ora sarebbe più onesto e dignitoso che qualcuno (e ben più di uno) semplicemente chiedesse scusa, scusa alla città e ai cittadini. Ma l’onestà intellettuale è merce rara, specie di questi tempi. Così come quelli (ben più di uno), che negli ultimi tempi hanno preferito nascondersi e pavidamente abbandonare la nave in attesa di tempi migliori, sarebbe opportuno che, in un rigurgito di dignità, facessero sentire la propria voce. Non è mai troppo tardi”.

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