24 Novembre 2024 17:58

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LAVORI FERMI DA TROPPO TEMPO, FALLIMENTO E IPOTECA ILLEGITTIMA. ECCO PERCHÈ È DECADUTA LA CONCESSIONE IN CAPO ALLA PORTO DI IMPERIA SPA/IL DOCUMENTO INTEGRALE

In breve: È stato pubblicato sull'albo pretorio online del Comune di Imperia il provvedimento di decadenza della concessione demaniale in capo alla "Porto di Imperia S.p.A., società dichiarata fallita il 20/05/2014

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Imperia – È stato pubblicato sull’albo pretorio online del Comune di Imperia il provvedimento di decadenza della concessione demaniale in capo alla “Porto di Imperia S.p.A.”, società dichiarata il 20/05/2014. Nel provvedimento  firmato dall’ing. Pierre Marie Lunghi emergono le inadempienze contrattuali di cui la società si è resa responsabile.

“Il tribunale di Imperia, al termine di un lungo periodo di concordato preventivo, scrive Lunghi – ha dichiarato il fallimento della concessione demaniale in capo alla “Porto di Imperia s.p.a”. Tale sentenza fa venir meno i presupposti di idoneità tecnica, economica ma, anche morale sulla cui base è stata rilasciata la concessione. Va evidenziato infatti lo sforzo finanziario ancora da compiere, poichè restano ancora da realizzare un buon 50% delle opere previste”.

“La società Porto di Imperia s.p.a. nel 19/12/07 ha costituito a favore di un pool di banche una ipoteca sugli immobili prevenuti per concessione demaniale marittima di 280 milioni di euro. Quest’ipoteca è stata costituita violando le norme dell’art. 41 del C.N. e dell’art. 9, co. 1, del Contratto di concessione, giacchè non c’è nessuna coincidenza tra l’oggetto della garanzia individuato nell’atto di ipoteca e quello indicato nell’autorizzazione rilasciata dal demanio.

Inoltre, sempre in difformità dell’art art. 41 Codice della Navigazione e dell’atto di autorizzazione, la concessionaria ha assunto a tale riguardo la posizione di terza datrice a garanzia di un debito contratto dall’appaltatrice delle opere, contravvenendo in tal modo, anche sotto questo ulteriore profilo, alle norme che presuppongono la coincidenza soggettiva tra concessionario, garante e debitore. La medesima ditta non ha inoltre corrisposto il canone demaniale ai sensi del contratto di concessione per le annualità 2011, 2012 e 2014.

Secondo il contratto di concessione la durata massima per la realizzazione delle opere era di 5 anni. ora, si deve constatare, che da oltre due anni il cantiere è completamente fermo e inattivo, con il risultato che dopo otto anni dalla stipula della concessione le opere realizzate sono all’incirca pari (nell’ipotesi più benevola) al 50% del totale delle opere previste.
Porto di Imperia s.p.a nel periodo di concessione, non ha adeguatamente vigilato in merito all’affidamento dei lavori lungo la catena di sub-appalti ad imprese addirittura estranee allo stesso gruppo Acquamarcia.

Ma la portata dell’inadempimento in cui è incorsa la concessionaria è apprezzabile nella sua interezza solamente tenendo conto che a fronte della realizzazione di metà delle opere (e a cantiere abbandonato da quasi tre anni) vi è stata invece l’intera spoliazione del valore economico della concessione rilasciata, in quanto, allo stato, la concessione non è più in grado di generare il valore necessario al completamento delle opere previste dal progetto, come, del resto, la pronuncia di fallimento della società concessionaria sta lì a testimoniare”.

Il provvedimento per intero può essere visualizzato cliccando QUI

 

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