24 Novembre 2024 16:50

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24 Novembre 2024 16:50

IMPERIA. PORTO TURISTICO. COLPO DI SCENA, SCENDONO IN CAMPO LE BANCHE. RICORSO CONTRO LA DECADENZA DELLA CONCESSIONE/I DETTAGLI

In breve: Le banche scendono prepotentemente in campo nella querelle relativa al porto turistico di Imperia, decise a recuperare un investimento da milioni di euro andato perduto

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Le banche scendono prepotentemente in campo nella querelle relativa al porto turistico di Imperia, decise a recuperare un investimento da milioni di euro andato perduto.

Dopo aver erogato a Francesco Bellavista Caltagirone un finanziamento da 140 milioni di euro, per costruire il porto turistico di Imperia, coperto da un’ipoteca da 280 milioni di euro sottoscritta dalla Porto di Imperia Spa sulle opere portuali, tornano alla carica. Come? Presentando ricorso contro la decisione del Comune di Imperia di far decadere la concessione demaniale in capo alla Porto di Imperia Spa, società a capitale misto (33% Comune di Imperia, 33% Acquamare, 33% Imperia Sviluppo), oggi sostituita dalla Go Imperia (100% comunale), incaricata della gestione del porto turistico e fallita nel giugno scorso.

Le banche, Unicredit (capofila del finanziamento), Carige, Banca Nazionale del Lavoro (Bnl), Banca Popolare dell’Etruria e la Banca Popolare di Lodi (un tempo Efibanca), che prima del fallimento stavano trattando con la Porto di Imperia Spa per raggiungere un accordo volto all’annullamento dell’ipoteca, sono tornate alla carica dopo l’annullamento del fallimento disposto dalla Corte d’Appello di Genova e dopo la sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Torino al termine del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato relativo proprio al porto turistico di Imperia.

Le banche non sono le uniche ad aver presentato ricorso. La stessa strada è stata infatti già intrapresa da curatori fallimentari, Porto di Imperia Spa, Acquamare e titolari di posto barca.

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