“Dalla riunione odierna della Commissione Speciale Sanità ci aspettiamo delle risposte concrete sul futuro dell’Ospedale di Imperia – Scrive Alessandro Casano capogruppo di Fratelli Di Italia, che prosegue:
Ormai è chiaro che il nostro ospedale è in una fase di ridimensionamento nell’ottica di una programmazione sanitaria non chiara, visto che non c’è ancora nulla di concreto sull’ospedale unico.
L’ortopedia – traumatologia è stata trasferita a Sanremo e questo comporta un flusso sempre maggiore di pazienti verso il S. Corona.
La Ginecologia è stata accentrata sul presidio di Sanremo lasciando a Imperia il minimo per affrontare l’ostetricia ordinaria e la day-surgery, mentre i lavori di ristrutturazione del reparto proseguono da mesi. La sala operatoria per la ginecologia, nuova di zecca, continua a rimanere chiusa e inutilizzata.
Per quanto riguarda il reparto di Urologia non si sa ancora se resterà a Sanremo o se verrà trasferito a Imperia.
Il blocco operatorio del nostro ospedale ha cinque sale di ottimo livello e di concezione avanzata ma rischia di rimanere sottoutilizzato per l’accentramento di specialità chirurgiche nel presidio di Sanremo che dispone di sale operatorie più vecchie.
Nel frattempo continua la fuga di pazienti verso altri ospedali fuori Regione, vuoi per disinformazione e carenza di immagine del nostro Ospedale, vuoi per indirizzi precisi forniti anche all’interno dei servizi diagnostici.
Impossibile non parlare del disagio crescente tra Medici e Infermieri sia per le difficili condizioni di lavoro legate alle note carenze di organico, sia per la totale assenza di meritocrazia.
La politica dei tagli in Sanità, sempre a spese di chi è “sul campo” al fianco dei malati, soffoca enormi potenzialità umane e professionali. Di questo fanno le spese i Cittadini ancor prima di Medici e Infermieri.
Le forze politiche presenti in Consiglio Comunale che sostengono chi ha governato questa Regione negli ultimi anni dettando l’agenda sanitaria, devono prendere atto della situazione che si profila ai danni dei cittadini imperiesi i quali, se prima potevano curarsi altrove per scelta, ben presto saranno costretti a farlo per necessità.”
