“Indescrivibile l’agonia dell’istituto di Imperia dove il personale è stato trascurato dalle politiche gestionali del Provveditorato regionale ligure”. Esterna amarezza la segreteria regionale del SAPPe il maggiore sindacato di categoria- nel prendere atto dell’ennesimo evento critico avvenuto all’interno dei reparti detentivi dell’istituto di Imperia.
Una tragedia evitata per un evento annunciato. Un detenuto tunisino è andato in escandescenza dopo essere stato sanzionato per essersi opposto alle operazioni di perquisizione ordinaria. Per protesta il detenuto si è prima procurato una ferita da taglio, e, soccorso dagli agenti e riportato il tutto alla normalità apparente, dopo solo un paio di ore ha tentato di impiccarsi. Pronto l’intervento del poliziotto di turno che ha evitato il dramma. Il detenuto è stato ricoverato in ospedale per essere certi che non avesse riportato danni di alcun genere.
“La cosa preoccupante – continua il segretario regionale Lorenzo – è che il detenuto era così convinto nel proseguire i gesti inconsulti tanto che in bocca aveva occultato una lametta, che non è sfuggita all’attento agente che è riuscito a scovarla e farsela consegnare”.
“Non si può continuare così – afferma Lorenzo – il personale di Polizia Penitenziaria di Imperia è numericamente insufficiente per reggere: sarebbero previste 71 unità di Polizia, ne sono presenti solo 47 mentre i detenuti dovrebbero essere 62 e ce ne sono 90, è un istituto senza direttore, senza vice comandante e senza ispettori. Non è possibile non avere nemmeno il reparto di poliziotte per le attività a loro demandate. Nel 2014 nell’istituto di Imperia la Polizia Penitenziaria ha fronteggiato 66 eventi critici, sventato 2 suicidi, 26 autolesionismi, e purtroppo, un decesso. Se questo corrisponde o meno agli standard europei o italiani, devono avere il coraggio di dirlo pubblicamente”.