“Ho notizia che l’assemblea APPI di sabato 27 giugno, ha registrato le dimissioni del presidente e dell’intero Consiglio Direttivo, sostanzialmente sfiduciati dalla assemblea per la condotta pregiudizievole per gli interessi degli associati.
Per l’APPI dovrà essere indetta una nuova assemblea per la ricostituzione del Consiglio Direttivo e in quella occasione (confido prima della pausa di agosto ), sarebbe molto utile, direi per tutti, trovare una soluzione che contemperi, in tema di oneri di gestione, le esigenze dei titolari posti barca e della Go Imperia.
Le posizioni atrofiche di chi non vuole, per principio, corrispondere i dovuti oneri di gestione non potranno essere ulteriormente accettate anche per le sgradevoli conseguenze che andranno ad interessare gli (ignari) affittuari dei posti barca di quei titolari non in regola con il contratto e con il pagamento degli oneri relativi a favore della GoImperia.
La GO Imperia ha contezza e dettaglio di tutte le posizioni di quei titolari, associati APPI, non in regola con gli oneri che hanno la barca di proprietà o che affittano a terzi. Se il nuovo direttivo APPI non farà pervenire, per il tramite dei loro avvocati, in tempi rapidissimi la reale volontà di mettersi in regola con il porto della Città, sarò a chiedere l’avvio di ogni massima tutela per il recupero del credito e la regolarizzazione dei rapporti con la società del Comune.
Da sempre l’Amministrazione ha evidenziato di essere vicina a chi, volendo investire nel Porto cittadino, è incappato nel disegno, notissimo, delle vicende della Porto di Imperia SpA che la vedono oggi società fallita, con un’insolvenza di milioni di euro.
La GO Imperia, assumendosi un rischio ben valutato per se e per l’ Amministrazione Comunale, ha evitato la chiusura del Porto e si è garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture portuali che ne consentono, a tutt’oggi, la fruibilità nonostante le deficienze progettuali e le criticità emergenziali in continuo monitoraggio e ripristino.
Con la sfiducia al direttivo APPI e le conseguenti dimissioni si chiude il capitolo della ricerca, nevrotica e disorganizzata, di soluzioni diverse e pregiudizievoli degli interessi degli associati che invito a continuare con il buon senso a tracciare il percorso intrapreso con i legali delle parti per una soluzione proficua e ragionevole per il cammino comune di una gestione condivisa efficiente ed efficace del porto della Città”.
