4 Novembre 2024 19:07

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4 Novembre 2024 19:07

ESCLUSIVA IMPERIAPOST. ARRESTO SHOCK IN FRANCIA. PARLA LA COMPAGNA FRANCESE DI DIEGO BERARDI:”NON È MAI STATO IN SIRIA E…”/ L’INTERVISTA

In breve: Il condizionale è più che mai d'obbligo in quanto il presunto tritolo potrebbe esser stato scambiato per polvere da sparo compressa così come emergono dei seri dubbi sul presunto recente viaggio in Siria sul quale gli inquirenti non avrebbero trovato alcun riscontro.
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Diego Berardi e Francoise Garrigues

Imperia – Diego Berardi, il 41enne imperiese arrestato nei giorni scorsi a Strasburgo (Francia) dalla Gendarmerie su mandato di cattura internazionale, non sarebbe legato al terrorismo. Non una cellula terroristica dormiente, neppure un foreign fighters ma piuttosto una persona con dei disturbi mentali in cura da tempo. È questa la convinzione degli inquirenti che stanno indagando sul giovane imperiese al quale sono sarebbero stati sequestrati 500 gr di tritolo, alcuni detonatori, un fucile da caccia e un revolver.

Il condizionale è più che mai d’obbligo in quanto il presunto tritolo potrebbe esser stato scambiato per polvere da sparo compressa così come emergono dei seri dubbi sul presunto recente viaggio in Siria, sul quale gli inquirenti non avrebbero trovato alcun riscontro. Probabilmente una macchina del fango partita a cento all’ora che è andata a scontrarsi contro un uomo con alle spalle tre gravissimi lutti dai quali non si è più ripreso. Il suo comportamento ha iniziato a degenerare proprio dalla morte della sorella Katia, scomparsa prematuramente all’età di 17 anni investita da un’auto. Quegli atteggiamenti strampalati,(il kebab in consiglio comunale l’ha mangiato anche il sottoscritto), forse sono stati anche un grido d’aiuto al fine di attirare l’attenzione su di sé in cerca di quel sostegno che non ha trovato di certo dalle istituzioni.

Noi di ImperiaPost siamo riusciti a contattare Francoise Garrigues, la donna di origini francesi che ha trascorso gli ultimi tre anni con Diego Berardi e che abitava nella sua casa di Strasburgo.

“Non posso dire nulla su quello che è successo, – ha detto la compagna di Berardi a ImperiaPost – devo parlare con il mio avvocato, ma sono la sua compagna da più di tre anni e Diego non è mai andato in Siria durante la nostra relazione.

Ho letto quello che dicono i giornali, non è informazione è un linciaggio mediatico, mi capirete se non sarò molto loquace con i giornalisti perché so per esperienza com’è deformata la realtà. A tal proposito, visto che sono in presenza di un giornalista, posso assicurare è che Diego non è legato ad alcun gruppo fanatico e non ho dubbi che sarà fatto tutta la luce su questa vicenda e tutti i lupi ululavano dovranno rivedere la loro posizione.

Per vostra informazione Diego dall’8 novembre è stato in Francia e non è più ritornato in Italia. Io vi posso assicurare che da quando lo conosco, da tre anni, non è andato in Siria e che abbiamo viaggiato ma non siamo andati di certo in quel Paese. Siamo rientrati a settembre dalla Thailandia (lo confermano anche le immagini postate da Berardi sul suo profilo Facebook, ndr) e lui è rientrato a Imperia e poi è andato a Strasburgo passando da S. Gilles. Non ha ereditato alcuna casa in Francia, ha comprato lui un appartamento a Strasburgo. A Nizza siamo stati in hotel, l’unica casa che ha in Francia è quella di Strasburgo”.

Lei sa che a casa del suo compagno sono stati 500 gr di materiale esplosivo e alcune armi?

“No non lo sapevo ma anche questa come la maggior parte delle cose che sono state dette possono essere vere o false. Ma so che un sacco di cose viste da un’altra prospettiva danno una visione diversa di ciò che è stato detto. Diego non ha bisogno di questo accanimento, non lo merita, non si può distruggere una vita in questo modo.

Non ho nulla da nascondere e trovo strano che la polizia non mi chieda niente. Eppure ho contattato la polizia in Francia e in Italia e nessuno mi chiede niente, non capisco. Ho lasciato loro i miei contatti e i miei dati per rilasciare informazioni utile all’indagine che è a senso unico nel senso qua in Francia si cerca tutto ciò che va contro di lui e non quello che può essere buono per lui”.

La polizia italiana cosa le ha detto?

Ho telefonato anche alla polizia di Imperia e gli ho dato le mie credenziali ma loro nulla, non mi hanno chiesto niente.
Devo vedere cosa devo fare per essere ascoltata e testimoniare, se necessario. Spero di avervi chiarito alcuni aspetti di questa storia. Verrò in Italia prossimamente anche se me lo sconsigliano”.

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