Sarà Giuseppe Conte ad aprire (giovedì 23 gennaio, ore 16.30, Biblioteca “Alfea Possavino in Delucis”) la quinta edizione del “Tea con l’Autore”.
La fortunata rassegna promossa dall’Assessore alla Cultura del Comune di San Bartolomeo al Mare, Maria Giacinta Neglia, si regala così una partecipazione straordinaria, che contribuirà senz’altro ad una più ampia diffusione e notorietà dell’evento. Giuseppe Conte presenterà al “Tea” il suo libro “Il male veniva dal mare” (Longanesi), in libreria dal giugno 2013. Il calendario definitivo del “Tea con l’Autore” sarà disponibile tra qualche giorno
Giuseppe Conte, nato a Imperia Porto Maurizio nel 1945 da madre ligure e da padre siciliano, frequenta ad Imperia Porto Maurizio la scuola elementare e quella media, dimostrando presto un particolare interesse per la geografia, l’astronomia e la musica. Frequenta il “Ginnasio-Liceo De Amicis” ad Imperia Oneglia, sviluppando i primi interessi letterari. Nel 1962 si reca a Parigi, a Londra e a Bath dove frequenta una scuola estiva di inglese. Nel 1964, dopo aver ottenutola Maturità classica, si reca nuovamente a Parigi e nell’autunno si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università statale di Milano dove si laurea in estetica con Gillo Dorfles nel 1968, lavorando sulla retorica seicentesca, che diventerà l’argomento del suo primo libro. Scrive poesie. Negli anni settanta si impone all’attenzione della critica con due libri di poesia: Il processo di comunicazione secondo Sade (1975) e L’ultimo aprile bianco (1979) e negli anni ottanta si cimenta con successo anche nella narrativa (Primavera incendiata ed Equinozio d’autunno), cui faranno seguito, nei decenni successivi, L’impero e l’incanto (1995), Il terzo ufficiale (2002) ecc.
Nel 1994, in ottobre, promuove a Firenze l’occupazione pacifica della Basilica di Santa Croce con un gruppo di poeti (i capitani del “commando eroico”): pronuncia sul sagrato di Santa Croce un discorso in cui rivendica il primato etico e spirituale della poesia. Tra i messaggi di adesione, quelli di Lawrence Ferlinghetti, di Mary de Rachewiltz, di Mario Luzi, di Gao Xingjian.
Nel 1995-96 contribuisce a far sorgere il movimento del Mito modernismo, partecipando con il poeta Tomaso Kemeny e lo scrittore Stefano Zecchi ed altri a letture, conferenze e viaggi. In collaborazione con la giornalista ed illustre bizantinista Silvia Ronchey porta poesia e mito in televisione realizzando settimanalmente clips per il programma di Rai2 “L’altra edicola”. È invitato dall’Unesco a rappresentare l’Italia nel World Institute for Opera and Poetry. Nel frattempo collabora a diverse riviste e giornali quali «Il Verri», «Nuova Corrente», «Sigma», «Altro versante», «La Stampa», «il Giornale», «Il Secolo XIX» ecc.
Nel 2006 vince il Premio Viareggio sezione poesia con “Ferite e rifioriture”.
Ha prefato e/o tradotto opere di Walt Whitman, Adonis, Rabindranath Tagore, Jacques Prévert, Pablo Neruda, Serge Rezvani, Juan Gelman, Juan Uslé, William Blake, Percy Shelley, D. H. Lawrence, Victor Segalen ecc. Ha curato diverse antologie poetiche. Ha scritto il pamphlet Lettera ai disperati sulla primavera (2006), e opere teatrali e musicali come Boine (1986), Ungaretti fa l’amore (2000), e Nausicaa (2002).
Dopo un lungo soggiorno quindicennale a Nizza, ora vive per lo più a Sanremo.