L’Asl Imperiese ha licenziato Simona Del Vecchio, dirigente del Dipartimento di Medicina Legale, a seguito del provvedimento disciplinare avviato per via dell’inchiesta della Procura della Repubblica sulle cosiddette “Autopsie Fantasma”.
Alla Del Vecchio, inizialmente sospesa per dieci mesi dal servizio, gli inquirenti contestano decine di mancate visite necroscopiche poi fatte risultare attraverso la compiacenza di titolari e dipendenti di pompe funebri. Un’inchiesta che vede indagate altre 11 persone e che porterà la Del Vecchio davanti al Giudice per le Udienze Preliminari Alessia Ceccardi il prossimo 26 aprile con le accuse di peculato, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Tra le contestazioni mosse alla Del Vecchio anche il caso relativo alla modica del certificato di morte di una donna, ospite della casa di riposo Don Orione, deceduta a seguito di un trauma cranico causato da una caduta mentre le operatrici la stavano spostando, affinché si potesse procedere alla sepoltura evitando la segnalazione alla Procura della Repubblica (“l’indagata pertanto sostituisce il certificato preesistente formandone uno diverso che, non menzionando la causa violenta dell’ematoma che ha determinato la morte della donna, avrebbe potuto consentire l’emissione da parte dell’ufficiale dello stato civile dell’autorizzazione alla sepoltura”).
Il licenziamento disposto dall’Asl, datato 14 aprile, è per giusta causa, senza preavviso e “retroattivo”, in quanto è in vigore a decorrere dall’1 febbraio scorso, data di avvio del provvedimento disciplinare.
Nel relativo atto dell’Asl si legge che “la sanzione espulsiva trova fondamento in relazione ai capi d’addebito rilevati, in via principale e sussidiaria, sulla base dell’autonoma valutazione emersa dal procedimento disciplinare” e che è stata riconosciuta la “responsabilità disciplinare del dipendente in ordine ai fatti ascritti”.