23 Novembre 2024 11:43

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23 Novembre 2024 11:43

TENSIONE ALLE STELLE A VENTIMIGLIA. I MIGRANTI TORNANO A PROTESTARE: “APRITE LE FRONTIERE”. CARICHE DELLA POLIZIA. DENUNCIATI 25 NO BORDERS/ECCO COSA E’ SUCCESSO

In breve: La Questura di Imperia ha ricostruito in una nota stampa gli ultimi due giorni di tensione al confine con Ventimiglia, dove i migranti hanno ricominciato a protestare, insieme ai No Border, per chiedere l'apertura delle frontiere

Ventimiglia

La Questura di Imperia ha ricostruito in una nota stampa gli ultimi due giorni di tensione al confine con Ventimiglia, dove i migranti hanno ricominciato a protestare, insieme ai No Border, per chiedere l’apertura delle frontiere. I momenti di tensione sono stati tanti.

LA RICOSTRUZIONE DELLA QUESTURA

La notte del 5 agosto un centinaio di migranti e una ventina di attivisti No Borders, la gran parte appartenenti all’area anarchica lombarda, si radunava nella pineta dei Balzi Rossi, nei pressi del valico di Ponte San Ludovico, passando verosimilmente lungo la linea ferroviaria, che durante la notte non è impegnata dal transito dei treni.

I manifestanti hanno inteso protestare – come da loro dichiarato – contro “le precarie condizioni di vita e le inaccettabili condizioni in cui si trovano (i migranti) e la privazione della libertà di limonites:fon cui sono costretti”.

Di fatto, tali affermazioni sono quelle che si rinvengono nella pagina facebook del Presidio permanente No Borders, a dimostrazione che l’origine della protesta è frutto della strumentalizzazione operata dagli attivisti No Borders.

A fronte delle motivazioni dichiarate, il Dirigente del servizio di ordine pubblico, attraverso mediatori culturali della Caritas, ha tentato di convincere gli stranieri a fare rientro nel Centro di prima assistenza del Parco Roja, con l’impegno di risolvere i problemi organizzativi lamentati. Purtroppo, l’intervento degli attivisti No Borders ha reso vano ogni tentativo di soluzione, in quanto i migranti sono stati indotti a integrare la richiesta con una pretesa che non è nella disponibilità di nessun funzionario dello Stato: l’apertura delle frontiere.

La situazione pertanto è rimasta in stallo fino alle ore 18 circa, momento in cui i migranti, subito dopo un conciliabolo con i No Borders, si sono parati contro le forze dell’ordine scandendo slogan di protesta, per poi avanzare verso il personale dei Reparti delle forze di polizia, cercando di sfondare il cordone, tentativo respinto con una carica di alleggerimento.

Tuttavia, l’ampiezza del terreno di scontro (300 mt di scogliera protetta solo da un basso muretto), ha consentito loro di riversarsi in gran parte sugli scogli, per poi attraversare a nuoto la frontiera ed entrare cosi in territorio francese. Fuga durata poco per l’intervento della polizia francese che bloccava tutti nei pressi del vicino porto di Garavan, dove gli stessi peraltro, oltrepassata la frontiera, si sono radunati inspiegabilmente.  La polizia italiana nell’azione non ha fatto uso di lacrimogeni.

Nella stessa sera venivano respinti 140 migranti, poi trasferiti in una località del Sud Italia. Nel corso e prima dei tafferugli sono stati bloccati, invece, tutti gli attivisti No Borders. Si tratta di 25 soggetti. 21 italiani, noti alle forze dell’ordine per la loro appartenenza all’area anarchica e antagonista, provenienti in massima parte dal capoluogo lombardo, e tre stranieri, due francesi e una cittadina spagnola. Tra i francesi anche il nizzardo Felix Croft arrestato lo scorso 24 luglio dai Carabinieri per avere favorito l’ingresso illegale nel suo Paese di una coppia nigeriana con i suoi due figli e un fratello del capofamiglia.

I reati contestati agli antagonisti vanno dalla resistenza e violenza a pubblico ufficiale, invasione di terreni ed edifici. nonché violazione dell’art. 18 tulps (mancato preavviso di manifestazione all’Au tonta di P5.). Tutti gli italiani sono stati muniti di foglio di via del Questore, mentre per i comunitari è scattato il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. 30/2007.

Le venticinque denunce si aggiungono a quelle, già numerose, effettuate nei mesi precedenti a carico di attivisti No Borders, ripresi e identificati durante le diverse manifestazioni organizzate a partire dallo scorso mese di marzo e durante i numerosi e tempestivi sgomberi effettuati nei mesi scorsi. La situazione al valico di Ponte San Ludovico già alle ore 18.30 ritornava alla completa normalità.

Un sudanese di 30 anni è stato investito dal treno, ma non ci sono elementi per collegarlo alla protesta dei Balzi Rossi. L’episodio, in particolare, si è verificato intorno alle 11.20, quando personale della Polizia Ferroviaria di Ventimiglia, su segnalazione di un macchinista del convoglio delle ferrovie francesi, in partenza dalla stazione di Ventimiglia e diretto a Nizza, interveniva lungo il tracciato ferroviario al Kin 252+23, sempre nei pressi dei Balzi Rossi, per la presenza di 3/4 migranti, che procedevano sulla direzione di marcia del convoglio.

Il macchinista, infatti, sentito dai poliziotti ha riferito che. una volta accortosi della presenza sui binari del gruppo, ha fatto di tutto per segnalare il pericolo, azionando immediatamente il freno di emergenza. Purtroppo il sudanese, che verosimilmente era a ridosso della linea veniva urtato di striscio dalla pedana esterna, finendo nel fossato sottostante lato mare. Il migrante è stato trasportato all’ospedale San Martino di Genova, ove gli veniva riscontrato un ematoma alla testa e una frattura del femore.

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