26 Dicembre 2024 05:26

26 Dicembre 2024 05:26

SANREMO. BOLKESTEIN. L’ALLARME DEL SIB:”A RISCHIO L’ATTIVITÀ DI TRENTAMILA FAMIGLIE”. GOZI:”LA SOLUZIONE NEL NEGOZIATO CON LA UE”/I DETTAGLI

In breve: Il problema Bolkestein è stato oggetto di un incontro promosso dal SIB, Sindacato Italiano Balneari di Confcommercio, con Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei.

FOTO BOLKESTEIN

Il problema Bolkestein è stato oggetto di un incontro promosso dal SIB, Sindacato Italiano Balneari di Confcommercio, con Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei.

Il confronto sulla delicata questione delle concessioni demaniali che l’Unione Europea nel prossimo futuro intende assegnare esclusivamente attraverso gare pubbliche si è svolto al Victory Morgana Bay di Sanremo al termine del meeting promosso da Donato Di Ponziano per la presentazione della nuova Associazione culturale “Progresso e Civiltà”.

Ospite dell’evento l’onorevole Sandro Gozi che dopo aver intrattenuto il pubblico sul suo libro “Generazione Erasmus”, uno spaccato sul ruolo dei giovani e sull’Europa del futuro, ha incontrato una delegazione dei “balneari” e delle associazioni di categoria.

Accanto al vicepresidente ligure del Sib Ernesto Schivo e Andrea Di Baldassarre, presidente Confcommercio di Sanremo anche rappresenti di Confesercenti, Cna e Confartigianato invitate al meeting per rappresentare quel fronte compatto che chiede a gran voce di modificare la Bolkestein.

A introdurre la discussione è stato il direttore provinciale di Confcommercio Claudio Roggero che ha illustrato le preoccupazioni delle imprese nel quadro di una situazione di grave incertezza e di recessione economica.

A entrare nel vivo della direttiva Bolkestein è stato Ernesto Schivo. “Il governo deve tutelarci e farsi carico del problema – ha esordito il vicepresidente Sib – in maniera pressante. L’affidamento delle concessioni attraverso gare pubbliche apre la strada alle multinazionali, condanna chi ha investito nella propria impresa e che da un momento all’altro rischia di vedersi portar via un’attività costruita in anni e anni di lavoro. Non solo. Se non si trovano soluzioni Bolkestein crea un problema sociale e rischia di provocare 30mila esodati. Chiediamo una proroga di almeno trent’anni”.

Nel spiegare la posizione dell’Italia e del Governo l’onorevole Gozi – non senza criticare alcuni atteggiamenti e proteste della categoria e di alcuni esponenti politici che a suo parere non hanno portato alcun beneficio anzi hanno intralciato il percorso avviato con l’Ue – ha spiegato che l’unica soluzione allo stato attuale è quella del negoziato.

“Stiamo lavorando in questa direzione – ha detto il sottosegretario – ed è l‘unica strada percorribile. L’obiettivo è rafforzare il modello italiano e dare certezze all’intero settore. Inseguire i modelli Spagna e Portogallo non ha ragion d’essere. La Corte di Giustizia ha negato una proroga automatica delle attuali concessioni ma ha riconosciuto la necessità di tutelare il legittimo affidamento per ammortizzare gli investimenti effettuati in tutti quei casi in cui al momento iniziale e cioè al momento del rilascio della concessione demaniale marittima, sia stata osservata una procedura pubblica”.

“L’Unione Europea – ha concluso l’onorevole Gozi – ha creato un gruppo di lavoro per esaminare la situazione Stato per Stato. Siamo all’inizio del negoziato e credo ci siano gli spazi per trovare le risposte ai problemi sul tappeto: la tutela degli investimenti, il valore commerciale mentre restano perplessità sul mancato guadagno. Dobbiamo lavorare insieme ognuno per la propria parte. E’ giusto che difendiate le vostre ragioni: in modo corretto la protesta può rappresentare anche un aiuto al lavoro del governo. Guardare indietro non serve. La questione andava risolta già nel 2006 con una proroga molto più lunga di quella che poi è scaduta e ha riproposto il problema. Abbiamo fiducia di trovare accordi che soddisfino, in parte, le richieste delle categorie”.

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