24 Novembre 2024 02:36

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24 Novembre 2024 02:36

PROCESSO “LA SVOLTA” – LA STORIA D’AMORE OSTEGGIATA DI VINCENZO MARCIANO’ – Le minacce al nonno della fidanzata: “Ti ammazzo come un cane, non vali una lira”

La svolta E’ ricominciata la deposizione del Maresciallo Camplese nel processo “La Svolta” relativo all’operazione anti ‘ndrangheta messa a segno dai Carabinieri coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova nel dicembre dell’anno scorso nei Comuni di Ventimiglia, Bordighera e Diano Marina.

Il Maresciallo racconta così del fidanzamento, osteggiato, tra Federica Romano e Vincenzo Marcianò, classe ’77, e della conseguente relazione con il nonno di lei, Giovanni Coppelli, detto Gianni, e Enzo Priolo che tentava di “rimettere” al suo posto Coppelli Gianni:

Romano Federica aveva una relazione con Vincenzo Marcianò – racconta il Maresciallo – ma questa storia d’amore era osteggiata dal nonno di lei, Coppelli Giovanni. Nel 2013, tra l’altro, il Coppelli è stato accusato di associazione mafiosa dal Tribunale di Reggio Calabria. In una intercettazione telefonica tra Elia Angela, Giuseppe e Vincenzo Marcianò, il figlio racconta ai genitori il comportamento tenuto dal nonno di Federica, la fidanzata dell’epoca, spiegando che avrebbe ricevuto delle minacce da Gianni Coppelli del tipo che gli avrebbe tagliato la testa. Era intervenuto poi Enzo Priolo dicendo a Gianni Copelli “Tu non conti più niente”. Il padre, Giuseppe Marcianò, chiede di poter telefonare a Coppelli, ma Vincenzo gli dice di non preoccuparsi”.

In un’altra intercettazione – riprende Camplese – Vincenzino Marcianò accusa la fidanzata di non voler scappare con lui nonostante i suoi amici abbiano parlato chiaro ai suoi familiari dicendo che non lo devono toccare. Enzo Priolo infatti avrebbe paralto chiaro al nonno di Federica dicendo che lo avrebbe ammazzato come un cane e che non valeva una lira”.

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